23 Maggio 1992 – Capaci – 23 Maggio 2020
23 Maggio 1992 – Capaci – 23 Maggio 2020
Il collaboratore di giustizia Buscetta parla dei magistrati Falcone e Borsellino dopo le stragi. Fa intendere che vi siano accordi tra Stato e Mafia
Signor Buscetta lei è stato un’uomo d’onore vuole spiegare alla corte che cosa significa uomo d’onore?
E’ una domanda molto ampia a rispondere, io mi accingo, quando mi direte che vi siete stancati mi direte basta non ne parli più! Cos’è un uomo d’onore? Un uomo d’onore è una persona che nella vita fù raccolto da altre persone avvicinato sperimentato e dopo questa sperimentazione la famosa parola “combinato” e quindi appartenente ad una determinata famiglia di un determinato rione che ha dei limiti o di un paese.
Spieghi alla corta che cos’è casa nostra?
Per quello che mi è stato detto, prima si chiamava i Carbonari, poi i beati Paoli in ultimo cosa nostra. E’ stata costituita perchè, in tempi lontani, i ricchi sovrastavano i poveri e i poveri si erano organizzati in una maniera di avere una autodifesa dove lo stato non c’era, tanto che fino oggi credo, ma per lo meno fino ai tempi in cui ero in senno a cosa nostra, si giurava di aiutare sempre i deboli, quindi è una cosa che si tramanda di cooperazione fra un gruppo di persone che si chiamò “cosa nostra.
Cosa nostra quella in cui militava quali finalità ha?
Una volta la finalità di cosa nostra era raggiungere il potere, oggi si cerca di raggiungere l’arricchimento perchè con l’arricchimento viene il potere. Ormai con i mezzi economici che si possiedono dentro cosa nostra si ha il potere, si ha tutto quello che si vuole, mentre una volta si cercava l’affermazione personale del membro di cosa nostra.
In che modo opera cosa nostra per raggiungere le finalità e che tipo di rapporti intrattiene con gli uomini dello stato e con le istituzioni ?
Io ho già detto che i rapporti fra mafia e politica ci sono stato. Ci sono dei procedimenti in corso del quali non desidero assolutamente parlarne ed è la dimostrazione più ovvia che i rapporti fra mafia e politica ci sono stati, sempre i mafiosi hanno cercato l’appoggio dei politici, perchè i politici è il condimento della cosa nostra, era la chiave per l’apertura delle varie casseforti che esistevano per un appalto, per tutto quello che potevano concernere il commercio, ma questo direi che è una cosa più attuale
Che tipo di rapporti cosa nostra ha teso intrattenere con i rappresentanti della legge come poliziotti magistrati?
Il rapporto cosa nostra l’ha cercato sempre con le autorità, e quasi sempre devo dire che ci sia riuscita, anche se questo rapporto è un rapporto che può basarsi anche per finalità amichevoli e non a scopi pecuniari, certe volte si può cercare la corruzione senza apporto di denari e per via d’amicizie. Si è sempre cercato il rapporto per aggiustare i processi. e si sono trovati.
Le risulta che cosa nostra faccia attentati senza un ritorno?
No assolutamente no la mafia se fa un attentato deve avere un ritorno, senza un ritorno non c’è attentato.
Per via d’Amelio qual’è stato il ritorno?
Per via d’Amelio non c’è ritorno. L’attentato di via d’Amelio è un’attentato inusitato non di normale amministrazione cosa nostra. L’attentato di via d’Amelio è un attentato che esce fuori dalle regole di cosa nostra e viene fatto subito dopo un attentati di Capaci. Questa concomitanza di date una vicino all’altra fanno pensare essere un omicidio collegato ai processi. La mia opinione non è questa, la mia opinione è un’altro, ho sempre cercato di dirlo non è una novità, oggi quello che è stato detto agli altri, anche in seno a cosa nostra, è un processo è un attentato che noi dobbiamo fare, perché questi ci stanno disturbando, ma in quel momento il dottore Borsellino non stava disturbando cosa nostra nel vero senso della parola come si era potuto definire per il dottore Falcone. Il dottore Falcone si era adoperato nel vero senso della parola nel lavorio del famoso processone, ma il dottore Borsellino no! Borsellino lo trovo troppo anomalo, Borsellino è un fatto che va al di là dell’interessamento di Borsellino ai processi. Quindi ritengo che è una cosa che la legge dovrebbe cercare in altri risvolti qual’è la morte. Qual’è la ragione della morte del dottore Borsellino.
Il processo continua. Da quel processo, nasce la certezza che la mafia si è insinuata nello stato.
Oggi il ricordo della strage di Capaci lascia merito a frasi convenzionali che vengono scritte ogni anno alla data della commemorazione, ma in questi giorni i magistrati Falcone e Borsellino hanno fatto sentire la loro presenza tra le file della giustizia.
Ricordo solo che c’erano grida, sgomento, una semplice esclamazione!
-L’hanno ammazzato! Con lui la sua scorta e la moglie. E ora che facciamo? Questi non hanno paura di niente! –
Non l’hanno ammazzato, hanno solo reso più forte il valore della giustizia che continua a farlo vivere. Come vivono:
Paolo Borsellino – Rocco Chinnici – Alberto Giacomelli – Antonio Scopelliti – Piersanti Mattarella – Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa
E tutti gli uomini di legge che, pur non essendoci fisicamente, hanno lasciato la grande eredità del coraggio alla verità.
Grazie a tutti voi per averci dato la possibilità di conoscere il pericolo della paura contro la mafia.
Grazie per averci insegnato che uniti, possiamo vivere senza paura, la “voce” dà sgomento alla mafia.
Anche se la mafia ti stringe forte al collo, arriva un punto in cui la stretta si allenta perchè sei tu a renderla debole davanti la verità.
Non sentiamoci mai soli difronte a nulla.
Meglio un urlo ascoltato che un silenzio sottomesso.