Stato d’emergenza – Porti aperti al Sud Italia
Stato d’emergenza – Porti aperti al Sud Italia
- 29 luglio 2020
DELIBERA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Proroga dello stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.
IL CONSIGLIO DEI MINISTRI Nella riunione del 29 luglio 2020
Considerato che il Comitato tecnico-scientifico di cui all'ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 630 del 3 febbraio 2020, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 32 dell'8 febbraio 2020, con parere del 24 luglio 2020, pur dando atto di una situazione attuale della curva dei contagi in Italia ridotta rispetto ai mesi precedenti ha espresso comunque preoccupazione per la situazione sia a livello internazionale sia a livello interno, concludendo che esistono oggettive condizioni per il mantenimento delle misure contenitive e precauzionali adottate con la normativa emergenziale, che puo' fornire al decisore strumenti piu' agili e rapidamente attivabili per affrontare adeguatamente situazioni critiche che dovessero venire a configurarsi; Considerato che sebbene le misure finora adottate abbiano permesso un controllo efficace dell'infezione, l'esame dei dati epidemiologici dimostra che persiste una trasmissione diffusa del virus che, quando si verificano condizioni favorevoli, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti, talvolta associati all'importazione di casi da Stati esteri, e che pertanto l'emergenza non puo' ritenersi conclusa, stante il rischio effettivamente presente su parti del territorio nazionale; Vista la nota prot. n. GAB_AR 54-P-27 del 27 luglio 2020 con cui il Ministro della salute ha trasmesso l'estratto del verbale del 24 luglio 2020 del Comitato tecnico-scientifico e ha chiesto di considerare la proroga dello stato di emergenza; Considerato che l'attuale contesto di rischio impone la prosecuzione delle iniziative di carattere straordinario ed urgente intraprese, al fine di fronteggiare adeguatamente possibili situazioni di pregiudizio per la collettivita' presente sul territorio nazionale; Ritenuto che la predetta situazione emergenziale persiste e che pertanto ricorrono, nella fattispecie, i presupposti previsti dall'art. 24, comma 3, del citato decreto legislativo n. 1 del 2018, per la proroga dello stato di emergenza; Su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri; Delibera: 1. In considerazione di quanto esposto in premessa, ai sensi e per gli effetti dall'art. 24, comma 3, del decreto legislativo n. 1 del 2018, e' prorogato, fino al 15 ottobre 2020, lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili. La presente delibera sara' pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 29 luglio 2020 Il Presidente del Consiglio dei Ministri Conte
- 30 Luglio 2020
Il senatore Matteo Salvini viene mandato a processo con l’accusa di Sequestro di persona e rifiuto d’atto d’ufficio. Il senatore era Ministro dell’Interno al tempo del governo Conte I. Gli alleati del ministro hanno collaborato perchè si difendesse il paese dagli sbarchi e sopratutto non vi fossero partenze. Il decreto sicurezza garantiva ampiamente il territorio italiano dal flusso migratorio.
- 31 Luglio 2020 il capo della Farnesina Luigi Di Maio rilascia un intervista al Corriere:
Luigi Di Maio, lei ha mostrato preoccupazione per la situazione degli sbarchi. In passato ha sposato la linea dura appoggiando il blocco delle navi. Ora?«Vede io vorrei intanto mettere una cosa in chiaro, qui non si tratta di avere una linea dura o meno, non c’è e non deve esserci un approccio ideologico al tema, bensì pragmatico e concreto. La questione degli sbarchi, unita al rischio sanitario con la pandemia è un tema di sicurezza nazionale. Quanto accaduto a Caltanissetta e a Porto Empedocle deve far pensare, i cittadini chiedono giustamente delle risposte e il dovere di uno Stato è darle quelle risposte, lavorando per risolvere il problema alla radice. Le ricordo che abbiamo avuto più di 35 mila morti per il coronavirus e come ho già detto se qualcuno è sottoposto a quarantena non può pensare di violare le regole italiane e andarsene in giro liberamente. Vale per chi ha diritto alla protezione internazionale così come per chiunque altro».Cosa è cambiato allora?«Il momento è molto delicato, lo ha fatto presente anche la ministra Lamorgese. C’è una fase di instabilità politica in Tunisia che sta alimentando gli arrivi verso l’Italia e noi non dobbiamo pensare a come fermare gli sbarchi, ma a come bloccare le partenze. Questo è il nodo che stiamo affrontando già a livello governativo. Anche perché la Tunisia è un Paese sicuro e chi parte per l’Italia viene rimpatriato. Non sarà regolarizzato nessuno. Proprio oggi tra l’altro abbiamo convocato l’ambasciatore tunisino chiedendogli di accelerare i rimpatri e ci ha assicurato che dai primi di agosto ripartiranno (80 a volo). Inoltre abbiamo chiesto maggiore vigilanza a Sfax e sono stati trasferiti due pattugliatori dal governo di Tunisi».Come interverrà il governo? Ha parlato con Conte e Lamorgese?«Si, ci siamo riuniti in questi giorni anche insieme al ministro Guerini. Il piano da avanzare è articolato. Intanto va portato avanti il negoziato per un nuovo accordo in materia migratoria e presto io stesso andrò a Tunisi per affrontare il tema, ma prima voglio i fatti. Bisogna lavorare subito ad un accordo con le autorità tunisine affinché sequestrino in loco e mettano fuori uso barchini e gommoni utilizzati per le traversate, perché le imbarcazioni che stanno arrivando sono di questo tipo qui, cosiddette fantasma, spesso fuggono ai radar. Lo scenario ricorda quello albanese degli inizi del 2000 e allora con il governo di Tirana si cooperò in questo senso, il che contribuì a fermare i flussi. Con Tunisi dobbiamo sperimentare la medesima strada a mio avviso, lavorando naturalmente su più fronti».Quali?«Ad esempio in materia di cooperazione bilaterale, valorizzando gli stanziamenti della cooperazione allo sviluppo: rafforzare le istituzioni locali serve ad offrire possibilità di crescita e sviluppo a chi è in difficoltà e a dargli una prospettiva futura nel suo Paese di origine. Allo stesso tempo, facilitare gli investimenti delle nostre imprese nella regione mediterranea. Ma prima di parlare di questo, ci aspettiamo piena collaborazione sul rafforzamento della cooperazione in ambito migratorio».Un punto però sembra uguale al passato: lo scetticismo verso l’ Ue che «deve dare una risposta a questa crisi».«Sì, l’Ue deve rispondere e ho accolto con soddisfazione l’appello di ieri da parte della Commissione, che dopo i nostri avvisi si è detta pronta a collaborare. Noi chiediamo semplicemente che siano rispettati i patti. Chiediamo a Bruxelles un ruolo proattivo tanto in termini di riammissione che di riduzione delle partenze irregolari e in questa cornice vogliamo coinvolgere anche i Commissari Ue competenti come agli Affari Interni Ylva Johansson, che si è già detta a disposizione, e il Commissario per l’Allargamento e il Vicinato Varhelyi».Crede davvero sia possibile una redistribuzione dei migranti, specie se arrivano su piccole imbarcazioni?«La redistribuzione era già in vigore, poi sospesa durante il picco della pandemia, ma ora il picco fortunatamente in Italia è passato e il nostro confine meridionale, lo ricordo, è un confine europeo oltre che italiano».Intanto al Senato si chiede il processo a Salvini. Lei cosa avrebbe votato?«Mi crede? Non ho più voglia di parlare di Salvini».A livello politico, si inizia a parlare di Mes: ci sono spiragli che il M5S apra al suo utilizzo?«Il presidente Conte in Europa ha giocato una partita straordinaria, ottenendo il massimo che potevamo ottenere. Ha ripetuto più volte che l’Italia non ne avrà bisogno e noi abbiamo fiducia nelle sue parole».Il M5S è andato in frantumi internamente alla Camera sulle commissioni.«C’è qualcuno che non ha rispettato gli accordi, ma sono certo che Vito Crimi saprà trovare un punto di equilibrio nel M5S».L’ alleanza con i dem non decolla a livello locale.«Già ho detto molte volte che con il Pd si lavora bene sul piano nazionale, dopo di che credo sia essenziale ascoltare i territori e sono certo che lo è anche per il Pd. Ognuno dei nostri rappresentanti sul locale porta avanti delle battaglie e giustamente si fa portavoce delle istanze dei cittadini. Qualsiasi forza democratica che si rispetti ha l’obbligo di ascoltare i suoi territori».Oggi è a Napoli per la veglia di Carmine Mario Paciolla, ucciso in Colombia in circostanze ancora da chiarire. Come mai?«Ho già incontrato la famiglia al rientro della salma, ho ascoltato il loro dolore. Sono qui perché queste persone meritano di conoscere la verità e di sapere come è morto loro figlio. È un loro diritto e noi lo difenderemo in ogni sede».
Da ciò si evince che :
Il territorio italiano, per affermazione della stessa Farnesina in questo intervista, non è più indipendente, ma sottomesso all’Unione Europea. Questo governo continua a garantire l’Europa che in pandemia ci ha isolati, mettendo a rischio la popolazione con scelte sbagliate.
La frase
Il confine meridionale italiano è un confine europeo
è uguale a dire che i porti di Sicilia, Isole minori, Calabria, Puglia, sono e saranno meta di flussi migratori finchè i paesi interessati come la Tunisia non avranno un azione di contenimento agli sbarchi dai loro porti. L’Italia si renderà sempre disponibile agli sbarchi e sopratutto porrà gli italiani in stato di emergenza.
I soggetti clandestini, dai controlli sanitari effettuati, risultano al 90% infetti; è gente che scappa dai centri di accoglienza o che si nasconde da qualunque controllo medico. L’Italia, ormai porto scoperto dell’Europa, per volontà del governo Conte II, si ritrova a distribuire sul territorio nazionale una popolazione che ospita: contaminazione e interesse economico. Tutto ciò è sequenziale alla frase affermata da il ministro degli esteri.
Non per nulla il:
- 23 Luglio 2020
Il consiglio dei Ministri ha deliberato quanto segue su volontà del Ministro degli esteri
2. Ratifica ed esecuzione dell’Accordo fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica tunisina sullo sviluppo di una infrastruttura per la trasmissione elettrica finalizzata a massimizzare gli scambi di energia tra l’Europa ed il Nord Africa, fatto a Tunisi il 30 aprile 2019 (disegno di legge)
L’Accordo è volto a supportare la costruzione di una interconnessione elettrica fra Italia e Tunisia, per consentire i reciproci scambi commerciali di elettricità, nonché quelli tra la Tunisia e gli altri Paesi europei. Questo consentirà di migliorare l’integrazione dei mercati, ridurre i problemi di bilanciamento elettrico, integrare nuova capacità di fonti rinnovabili, migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti e la sostenibilità.
Il progetto di interconnessione è stato ritenuto strategico nella nuova Strategia energetica nazionale (SEN) ed è stato inserito anche nella proposta di Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC) presentato alla Commissione europea per il periodo 2021-2030.
Tutto ciò è uno dei punti salienti agli accordi commerciali che l’Italia, intesa come popolo, è costretta a sopportare e supportare per adeguarsi a un governo che continua a sottomettere la bandiera alla volontà dell’unione europea e alla cinica irresponsabile azione commerciale, vendendo l’Italia!
Il pragmatismo menzionato da Luigi Di Maio non è parola consona alle intenzioni di uno status di supremazia di mandato che si verifica nel suo Ministero.
L’Italia del sud, non è a disposizione dell’Europa come mastello dell’indifferenziato! La Farnesina dovrebbe avere spirito patriottico e tutelare le acque nazionali italiane per non permettere che divenga discarica!
Ogni volta che un italiano rischia la vita a fronte di uno straniero sbarcato il governo attuale va contro la costituzione:
Articolo 32
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Questo governo, uscito da Villa Panphilj anti democraticamente e sfidando il parlamento sovrano, non è stato capace di portare risultati concreti all’economia italiana se non accordi su carta non effettivi alla necessità del paese che, risente non solo del crollo del prodotto interno lordo, ma dell’andamento negativo del mercato Americano. Questo governo pensa che il mondo finisca ai confini europei e si apra agli asiatici, ma la nostra economia è retta dal mercato Americano!
L’Italia è in recessione e non c’è un decreto o una manovra finanziaria eseguita fin’oggi che abbia migliorato le condizioni del paese! L’assenza dello stato porterà a breve conseguenze disastrose su quella parte del paese la cui economia si fermerà drasticamente. La criminalità aumenta quando i soldi non ci sono!
Questa è la realtà e per quanto ve la raccontino diversamente o vogliate essere attivisti di movimenti labili al ceto medio, questo è ciò che viviamo.
A settembre alcune regioni saranno chiamate al voto, come la Puglia, ricordatevi della parole della Farnesina per i vostri porti:
Il nostro confine meridionale, lo ricordo, è un confine europeo oltre che italiano.
Ps: per chi mi legge da dissidente: continuate a massacrare le idee del popolo cercando di sradicarle, perchè è proprio da lì che nasce il pragmatismo e si esprime al voto! Al voto non esiste europa che vi para il cinismo!