Viaggio in Iraq Papa Francesco: fratellanza umana
Il messaggio al mondo del viaggio in Iraq Papa Francesco: fratellanza umana
08 Marzo 2021 Papa Francesco rientra In Italia dal viaggio apostolico in Iraq
La storia ricorderà i 45 minuti di dialogo tra i due massimi rappresentanti di religioni diverse che incontrano e uniscono lo stesso pensiero e gli stessi obiettivi per l’intera umanità: pace e fratellanza tra popoli diversi.
Il dialogo di fratellanza inizia con il viaggio apostolico di Papa Francesco negli Emirati Arabi.
Il 4 febbraio del 2019.
La firma alla Dichiarazione di Abu Dhabi del “Documento sulla Fratellanza Umana per la pace mondiale e la convivenza comune”, tra Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb che presiede la Moschea e l’università di Al-Azhar, figura di massima espressione del pensiero teologico e giuridico che incide enormemente sull’educazione del pensiero del popolo.
Alcun passaggi del “Documento sulla Fratellanza Umana per la pace mondiale e la convivenza comune”
La storia afferma che l’estremismo religioso e nazionale e l’intolleranza hanno prodotto nel mondo, sia in Occidente sia in Oriente, ciò che potrebbe essere chiamato i segnali di una «terza guerra mondiale a pezzi», segnali che, in varie parti del mondo e in diverse condizioni tragiche, hanno iniziato a mostrare il loro volto crudele; situazioni di cui non si conosce con precisione quante vittime, vedove e orfani abbiano prodotto.
Inoltre, ci sono altre zone che si preparano a diventare teatro di nuovi conflitti, dove nascono focolai di tensione e si accumulano armi e munizioni,
in una situazione mondiale dominata dall’incertezza, dalla delusione e dalla paura del futuro e controllata dagli interessi economici miopi.
Affermiamo altresì che le forti crisi politiche, l’ingiustizia e la mancanza di una distribuzione equa delle risorse naturali – delle quali beneficia solo una minoranza di ricchi, a discapito della maggioranza dei popoli della terra – hanno generato, e continuano a farlo, enormi quantità di malati, di bisognosi e di morti, provocando crisi letali di cui sono vittime diversi paesi, nonostante le ricchezze naturali e le risorse delle giovani generazioni che li caratterizzano.
Nei confronti di tali crisi che portano a morire di fame milioni di bambini, già ridotti a scheletri umani – a motivo della povertà e della fame –, regna un silenzio internazionale inaccettabile.
Altresì dichiariamo – fermamente – che le religioni non incitano mai alla guerra e non sollecitano sentimenti di odio, ostilità, estremismo, né invitano alla violenza o allo spargimento di sangue. Queste sciagure sono frutto della deviazione dagli insegnamenti religiosi, dell’uso politico delle religioni e anche delle interpretazioni di gruppi di uomini di religione che hanno abusato – in alcune fasi della storia – dell’influenza del sentimento religioso sui cuori degli uomini per portali a compiere ciò che non ha nulla a che vedere con la verità della religione, per realizzare fini politici e economici mondani e miopi.
Per questo noi chiediamo a tutti di
cessare di strumentalizzare le religioni per incitare all’odio, alla violenza, all’estremismo e al fanatismo cieco e di smettere di usare il nome di Dio per giustificare atti di omicidio, di esilio, di terrorismo e di oppressione.
Lo chiediamo per la nostra fede comune in Dio, che non ha creato gli uomini per essere uccisi o per scontrarsi tra di loro e neppure per essere torturati o umiliati nella loro vita e nella loro esistenza. Infatti Dio, l’Onnipotente, non ha bisogno di essere difeso da nessuno e non vuole che il Suo nome venga usato per terrorizzare la gente.
Fonte ufficiale La Santa Sede. Per la lettura integrale clicca qui
06 Marzo 2021 Ore 9:00 presso la città sacra Najaf Papa Francesco: visita di Cortesia al Grande Ayatollah Sayyid Ali Al-Husayni Al-Sistani
Un altro passo storico della chiesa contro la persecuzione dei fedeli di tutte le religioni. La preghiera alla fratellanza tra popoli, l’invocazione a cessare le guerre in nome delle religioni, la povertà e la carità, la giustizia sociale per i popoli in guerra, l’emergenza economica, la fuga dagli stati perseguitati. I due grandi teologi del tempo invocano le grandi potenze ad allontanare le guerre.
Questi i principi dell’incontro delle due autorità del credo diverso ma unito in un unica voce, due esempi di fede differenti ma con lo stesso principio, dare insegnamento di fratellanza all’umanità.
E così il papa viene accolto nella terra di Abramo.
Il viaggio intenso continua
il 7 Marzo 2021 si reca nelle città di:
Erbil, incontra le autorità politiche e religiose: Presidente della Regione Autonoma del Kurdistan Iracheno e delle Autorità Religiose e Civili della Regione il Presidente e con il Primo Ministro della Regione Autonoma. Nel pomeriggio la Santa Messa. Esposta durante la celebrazione la Madonna che fù atrocemente depredata dai tagliagola Isis, venne decapitata e amputate le mani. La statua era esposta nella chiesa di Sant’Addai, a Karemlash da quella persecuzione L’Isis fece scappare 120 mila persone dalla propria terra.
Mosul il pontefice presso Hosh al-Bieaa – piazza della Chiesa – svolge la preghiera di suffragio per le vittime della guerra
Qaraqosh visita alla comunità duramente colpita dalla guerra. Ad accogliere il pontefice il patriarca Ignace Youssif Younan.
Nella Chiesa dell’Immacolata Concezione, la testimonianza di Doha Sabah Abdallah
racconta di come la fede le dia la forza al perdono per gli uccisori del figlio di 4 anni. Ripercorre i tragici momenti, la sua famiglia era composta da cinque figli: David, Ainar, Yousif, Diva e Sarah e il marito. Il 6 Agosto del 2014 Baghdad viene bombardata. L’attacco armato con un colpo di mortaio uccide il figlio David, suo cugino e una giovane sposa pronta a iniziare la sua nuova vita. La loro morte frena l’atroce crudeltà e salva il resto della popolazione di Baghdad ormai sotto assedio.
“Non è facile per me accettare questa realtà, perché la natura umana spesso si sovrappone al richiamo dello spirito, tuttavia, la nostra forza proviene senza dubbio dalla nostra fede nella Risurrezione, fonte di speranza. La mia fede mi dice che i miei bambini stanno nelle braccia di Gesù Cristo nostro Signore. E noi, i sopravvissuti, cerchiamo di perdonare l’aggressore, perché il nostro Maestro Gesù ha perdonato i suoi carnefici. Imitandolo nelle nostre sofferenze, testimoniamo che l’amore è più forte di tutto”. Doha Sabah Abdallah
Fonte Sir Agenzia d’informazione
Papa Francesco nel discorso presso la Chiesa dell’“Immacolata Concezione” a Qaraqosh
Una cosa che ha detto la Signora Doha mi ha commosso: ha detto che il perdono è necessario da parte di coloro che sono sopravvissuti agli attacchi terroristici. Perdono: questa è una parola-chiave. Il perdono è necessario per rimanere nell’amore, per rimanere cristiani. La strada per una piena guarigione potrebbe essere ancora lunga, ma vi chiedo, per favore, di non scoraggiarvi. Ci vuole capacità di perdonare e, nello stesso tempo, coraggio di lottare. So che questo è molto difficile. Ma crediamo che Dio può portare la pace in questa terra. Noi confidiamo in Lui e, insieme a tutte le persone di buona volontà, diciamo “no” al terrorismo e alla strumentalizzazione della religione.
Fonte La Santa sede – Per il testo integrale seguire il link
Il pontefice torna in Italia 8 Marzo
lascia in eredità il messaggio al popolo iracheno: “Non siete soli”