Draghi spacca l’intesa in Europa Erdogan in bilico
Draghi spacca l’intesa in Europa Erdogan in bilico
08 Aprile 2021: Conferenza stampa Presidente del Consiglio Italiano Mario Draghi
Tra i temi posti la domanda sul comportamento avuto dal Presidente della Turchia Recep Tayyip Erdoğan il 6 Aprile durante l’incontro con i leader dell’Unione Europea in visita ad Ankara: la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel.
La vicenda
è la chiara mancanza di rispetto, celata dietro i protocolli. La Presidente della Commissione europea, entrando in sala è volutamente lasciata in piedi, senza avere alcuna seduta tra le parti di presidenza rappresentanti, le poltrone erano due, ma le bandiere rappresentavano l’unione Europea e la Turchia. Posto a sedere per una donna rappresentante istituzionale un divanetto posto lateralmente rispetto le due sedute occupate dal presidente Turco e il Presidente del consiglio UE. Quest’ultimo non ha fatto nulla per gestire il disagio e la situazione priva ormai di ogni rispetto. Il gesto ripreso dai giornalisti, ha evidenziato come per una donna la seduta fosse un passo indietro rispetto i ruoli maschili.
Un gesto incomprensibile, considerando che Ursula Von der Leyen rappresenta l’unione e l’unità degli stati europei, che la Turchia brama e da anni rincorre tra accordi politici, commerciali, umanitari.
Il brusio dei media raggiunge il portavoce della commissione europea Eric Mamer che risponde
“Von der Leyen è rimasta sorpresa, lo si vede nel video, ma ha preferito dare priorità alle questioni di sostanza rispetto al protocollo, la Commissione si aspetta di essere trattata secondo il protocollo adeguato, saranno presi contatti con tutte le parti coinvolte perché non si ripeta in futuro”.
Dalla vicenda scaturisce la considerazione alla domanda posta al Presidente del consiglio Mario Draghi
“Non condivido assolutamente Erdogan, credo che non sia stato un comportamento appropriato. Mi è dispiaciuto moltissimo per l’umiliazione che la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dovuto subire. Con questi dittatori, chiamiamoli per quello che sono, di cui però si ha bisogno, uno deve essere franco nell’esprimere la propria diversità di vedute e di visioni della società; e deve essere anche pronto a cooperare per assicurare gli interessi del proprio Paese. Bisogna trovare il giusto equilibrio”.
La vicenda continua
Il Ministero degli esteri turco Cavusoglu convoca l’ambasciatore italiano ad Ankara Massimo Gaiani:
“Condanniamo con forza le affermazioni senza controllo del primo ministro italiano nominato Mario Draghi sul nostro presidente eletto. Parole che manifestano una inaccettabile retorica populista. È stato sottolineato che ci aspettiamo che queste brutte e sfacciate affermazioni che non sono conformi allo spirito di amicizia e di alleanza tra Italia e Turchia, vengano immediatamente ritirate”.
Numan KURTULMUŞ Vicepresidente dell’AKP Partito Giustizia e Sviluppo (Turchia)
“Condanniamo il Presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, per le sue sfortunate parole riferite al nostro Presidente. Signor Draghi, non siamo dittatori! Se vuoi vedere un dittatore, guarda la tua storia, guarda Mussolini”.
Il Ministro degli esteri Luigi Di maio è a lavoro per far il punto con il Presidente del Consiglio Italiano.
Il nostro Presidente del Consiglio non ha nulla da chiedere scusa, ha avuto l’immenso coraggio di dire la realtà.
Ha avuto l’umiltà meritevole di porre in evidenza ciò che è celato da anni, considerando la sottomissione del commercio tra Europa e Turchia con un flusso di capitali enormi tra gas, petrolio, ferro e accordi di esseri umani.
Si media con gli aiuti umanitari colmando le coste del sud Italia. Si aggiunge a questo il continuo commercio di armi.
Con la rivoluzione Nex generation EU e la green economy, gli interessi interposti iniziano a oscillare e questo inclina rapporti con certe nazioni che fin’ora hanno dominato!
Le risorse interne dei paesi sono prospettiva futura. Ecco perchè i paesi come la Turchia bussano in Europa ancora più fermamente.
L’Italia è sempre disposta a collaborare con la Turchia e l’intero medio oriente, ma non è disposta a collaborare con la sottomissione coercitiva della finta democrazia celata dall’accoglienza retorica.
In buona sostanza alla Turchia non manca la volontà di lasciare senza poltrona l’Unione Europea. Gesto squallido nei confronti di una donna rappresentante di unità europea, ora Draghi spacca l’intesa in Europa Erdogan in bilico
Ricordo ai signori politici che questi popoli li ricordiamo dai tempi dell’Impero Romano! La storia insegna!
Mussolini ha venduto l’Italia, ma gli italiani hanno vinto la guerra.
Guerra fredda senza sconti tra Italia e Olanda