Sindacalista muore per aver manifestato a Draghi – Giorgetti – Orlando il diritto al lavoro
Sindacalista muore per aver manifestato a Draghi – Giorgetti – Orlando il diritto al lavoro
Questo governo è il governo del capitalismo e dell’oppressione alla classe operaia!
Storia di un lavoratore
Ore 4:00 del mattino, la sveglia risuona come fosse una sirena inarrestabile, è ora di alzarsi a quest’ora il magazzino ha caricato le consegne per la giornata odierna. Ti alzi, ti lavi il viso, ti vesti con la divisa che identifica l’appartenenza al gruppo per cui lavori e nel pieno silenzio perchè in casa tutti dormono, esci.
Quando sei in magazzino, il luogo che chiamano, centro logistico, il tir scaricato è in partenza, per un nuovo carico, e tu sei pronto a riempire il tuo piccolo furgone e consegnare tutto ciò che, in piena pandemia, la gente non può avere.
Metti la mascherina e trasudi per la corsa che devi fare, perchè il target va raggiunto, chi comanda e ha il capitale ti manda a casa e non puoi permettertelo.
A te stesso, dici, questa storia deve cambiare, non è possibile che ci mandano in giro rischiando così, ma lo hai fatto fin oggi!
E allora, siccome noi Italiani, apriamo le porte a tutti e sopratutto al capitale,
arrivano le multinazionali straniere
con un altra mentalità dell’imprenditoria italiana, quella americana è composta da un solo obiettivo, il rendimento.
Le multinazionali americane investono sul lavoro fisico, più produci in minor tempo più guadagnano, devi raggiungere un obiettivo in funzione di una determinata mansione che ti è stata assegnata e se non riesci ti licenziano. Sono aziende la cui tutela del lavoratore non esiste in forma sindacale.
La pandemia ha ridotto la produttività e le consegne, i consumi subiscono una riduzione drastica rispetto gli standard medi europei che le multinazionali americane si aspettano, mettendo in crisi le filiali associate che agiscono da centro logistico, portandole alla decisione di chiudere. Se sei azienda americana dei decreti del presidente del consiglio non te ne fai niente, perchè continui a chiudere.
Sono mesi che i lavoratori fedex-tnt manifestano e chiedono un incontro al tavolo del ministro del lavoro, mesi che il sindacato Si Cobas, chiede tutela per i lavoratori licenziati, mesi di manifestazioni sfociate in proteste, ma non è servito a nulla perchè ci sono sindacati che abbassano la testa al padrone e sindacati che tutelano il lavoratore. e ministri messi al posto di una mancata volontà del popolo e un ostruzionismo dettato da una mente che pensa di essere assoluta rispetto agli altri.
Oggi il coordinatore interregionale dei Si Cobas, Adil Belakhdim, 37 anni, è morto investito da un camion davanti ai cancelli della Lidl di Biandrate, provincia di Novara, durante una manifestazione dei lavoratori della logistica. Lo sciopero nazionale indetto da coloro che, per mesi, lo stato li ha sfruttati, mettendo la loro vita a rischio, esponendosi al virus senza alcuna tutela sul lavoro.
E’ vergognoso in uno stato il cui fondamento nella carta costituzionale recita:
Art. 1
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Articolo 35
La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni.. Cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori. Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro. Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell’interesse generale, e tutela il lavoro italiano all’estero.
21 maggio 2021 Roma
Comunicato stampa SI Cobas
SULLA REALE DINAMICA DEGLI SCONTRI A ROMA E SUI VERI MOTIVI ALLA BASE DELLA PROTESTA
La manifestazione indetta oggi (venerdì) a Roma dal SI Cobas presso Montecitorio si è caratterizzata fin dal principio da un sentimento diffuso di rabbia nei confronti del governo Draghi, in particolare del ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.
Il motivo di questa rabbia è da ricercarsi nel silenzio omertoso del MISE sulla vertenza FedEx, sulla chiusura dell’hub di Piacenza, sulle centinaia di posti di lavoro messi a repentaglio dalla multinazionale americana con il suo progetto di internalizzazione-truffa, e sullo squallido gioco di sponda tra padroni e triplice confederale, che ha lo scopo di cancellare gli accordi di secondo livello strappati negli scorsi anni dal SI Cobas e di eliminare la presenza del sindacalismo combattivo in tutta la filiera.
DAL MISE 2 MESI DI SILENZI
Fin dal momento della chiusura unilaterale del sito di Piacenza a fine marzo, con 280 lavoratori e relative famiglie finite per strada, il SI Cobas ha accompagnato alle azioni di sciopero e di lotta sui luoghi di lavoro la richiesta di un intervento immediato dei Ministeri del lavoro e dello sviluppo economico al fine di aprire un tavolo istituzionale tra le parti.
Da 2 mesi chiediamo che il Mise ci convochi, senza esito alcuno.
È per questo motivo che già lo scorso 4 maggio il SI Cobas i disoccupati “7 novembre” e i lavoratori della manutenzione stradale occuparono il Nazareno, riuscendo ad aprire una prima interlocuzione col Ministro Orlando, il quale in tale occasione, pur dando sfoggio dell’ consueta attitudine dei politici al gioco dello scaricabarile, si impegnò a sollecitare un interessamento del dicastero di Giancarlo Giorgetti sulla vertenza FedEx.
Nel corso di queste due settimane, così come avvenuto per due mesi, non vi è stata alcuna risposta ufficiale da parte del Mise alle nostre richieste d’incontro.
Al contrario, siamo venuti a conoscenza del fatto che il ministro Giorgetti nelle scorse ore avrebbe incontrato in gran segreto i vertici di FedEx, che quest’ultima avrebbe confermato anche al MISE la sua volontà di procedere al piano di licenziamenti di massa, mascherato abilmente dietro il fumo negli occhi dell’internalizzazione-truffa, e che il Ministero avrebbe garantito ai padroni americani di non volere “interferire” in alcun modo nella vicenda.
Un tale accordo segreto sulla pelle di migliaia di lavoratori sarebbe tanto più grave se si tiene conto che negli scorsi giorni più di 170 addetti del sito FedEx di Bologna, tutti aderenti al SI Cobas, hanno manifestato la loro indisponibilità ad accettare accordi-capestro sottoscritti dai padroni con sindacati di comodo (Cgil-Cisl-Uil) che non hanno iscritti e quindi sono privi della benché minima titolarità a trattare a nome dei lavoratori, e che nonostante ciò vogliono imporre la firma di accordi tombali con le ditte appaltatrici uscenti in cambio dell’assunzione alle dipendenze di Fedex, con un chiaro metodo estorsivo.
Proprio nelle stesse ore in cui eravamo in piazza, due nuovi colpi di mano venivano messi a segno dai padroni con la complicità, rispettivamente, dei sindacati confederali e del governo: da un lato la stipula del nuovo CCNL Trasporto Merci e Logistica, nel quale si barattano forti peggioramenti nelle condizioni normative dei lavoratori con una manciata di aumenti salariali da fame; dall’altro il colpo di spugna del governo sui subappalti inserito del Decreto Semplificazioni, che di fatto legalizza le forme più brutali di sfruttamento, di caporalato e di abusi nel settore degli appalti pubblici.
La natura di classe e filopadronale delle istituzioni “democratiche” non è mai apparsa tanto chiara come nel caso del governissimo di Mario Draghi.
I FATTI DI PIAZZA COLONNA
A fronte di questa manifesta complicità del MISE con FedEx e con i loro immancabili soci in affari di Filt-Cgil, Fit-Cisl e UIL trasporti, nella mattinata di venerdì i lavoratori sono giunti nella capitale con delegazioni dei magazzini di Piacenza, Milano, Torino, Bologna, Roma, Caserta e Napoli, muovendosi in corteo da piazza Barberini a Montecitorio e decisi a vendere cara la pelle.
Dopo oltre un’ora e mezza di inutile attesa in piazza Montecitorio, abbiamo deciso di spostare la protesta fuori a Palazzo Chigi, e a fronte della superblindatura di forze dell’ordine attorno al fortino di Mario Draghi, al solo fine di evitare un confronto diretto con le forze dell’ordine, abbiamo cercato di rimetterci in corteo in direzione del MISE.
In quel preciso momento la Questura di Roma, con un’azione repentina, ha avuto la brillante idea di sbarrare la strada al corteo finendo per alimentare ulteriormente una tensione già chiara e palpabile tra i lavoratori FedEx e tra le realtà di lotta scese in piazza al loro fianco: su tutte i disoccupati “7 novembre”, giunti a Roma per sollecitare la convocazione di un tavolo interistituzionale per la loro vertenza, e i lavoratori del Porto di Napoli che da anni sono bersagliati da licenziamenti e atti di arbitrio di ogni tipo da parte del fronte padronale dei Terminalisti.
Di fronte agli spintoni e all’aggressività delle forze dell’ordine, i lavoratori, i disoccupati e i solidali hanno scelto, legittimamente, di non arretrare e non abbassare la testa, e ciò ha portato agli scontri, sfociati nel ferimento e nel fermo di almeno 7 manifestanti tra lavoratori e solidali, gran parte dei quali colpiti da manganellate alla testa.
A riprova di quanto affermiamo, riproduciamo copia delle PEC inviate al MISE a partire dal mese di marzo, tutte senza risposta:
11 Giugno 2021
Davanti ai cancelli della logistica: la Zampieri holding di Tavazzano, ex lavoratori della Fedex Tnt, licenziati in seguito alla chiusura dell’hub di Piacenza insieme eal sindacato Si Cobas, subiscono violenta aggressione, sonostati assaliti a bastonate, l’agguanto si suppone sia stato pianificato. Nove i feriti uno di loro Abdelhamid Helazab è stato ricoverao in ospedale per un grave trauma facciale
15 Giugno 2021
Nuovo fronte aperto oggi a Castel San Giovanni!
Le operaie e gli operai Geodis-Monclair hanno incrociato le braccia e dato vita a un corteo interno al polo logistico:
I lavoratori denunciano atteggiamenti di continua pressione e ricatto, che dopo aver visto la vittoria alla CEVA sono intenzionati a non tollerare più.
Avanti verso lo sciopero del 18 giugno!
S.I. Cobas Piacenza
16 giugno 2021
Altra mattinata di lotta per gli operai Fedex-Tnt:
Domande normali da porsi: il Ministro dello sviluppo economico e il ministro del lavoro, perchè non hanno prestato interesse verso la situazione precaria dei lavoratori?
Chi c’è dietro la violenza che si è verificata anche oggi, facendo morire un uomo sotto un camion?
Come mai da parte del governo c’è la piena adesione a comportamenti di ostruzionismo verso il popolo?
Questo governo non è la prima volta che appare così, in passato cambiavano parzialmente gli attori.
I 30 anni di governo passati hanno oppresso il cittadino, privandolo della volontà di poter avere un lavoro, poter tutelare la propria vita, e ponendolo nel limbo della disoccupazione senza aiuti portandolo alla rassegnazione e quindi sottomissione.
Mettetevi in testa che siete gente come noi e che se un tempo quando entrava un politico vi facevano l’inchino adesso la storia è cambiata!
Il lavoro ve lo dà il popolo e l’inchino dovete farcelo voi a noi! Dovete mettervi al pari del popolo, il popolo deve entrare in Parlamento! Basta con le noti di palazzo Chigi il ministro è salito dal presidente senza sapere cosa decidete del popolo.
Lo stesso i consigli dei ministri dovete lasciare spazio al popolo che sappia cosa fate! Io non voglio che decida gente che manda a morte il popolo! Oggi è accaduto questo.
La mancanza di ascolto della politica sul popolo produce manifestazioni che sfociano in tragedie a danno del cittadino. Chi ridà il padre ai bambini che oggi lo hanno perso perchè stava lottando per i diritti dei lavoratori?
Questo governo è il governo del capitalismo e dell’oppressione alla classe operaia!
Il Presidente del consiglio perchè è addolorato se sapeva benissimo la situazione di tensione che stava subendo la categoria dei lavoratori a fronte del futuro sblocco dei licenziamenti?
Sa benissimo come si muovono i suoi ministri!
Ipocriti
Questa non è più la Repubblica! Ma è un accozzaglia di gente che tende a far morire il povero per creare una classe sociale a livello medio alto e gestire in termini di capitale la vita umana.
Papa Francesco ha detto “State attenti perchè gli orrori del passato possono tornare!”
Chi ha organizzato l’aggressione ai lavoratori Fedex?
Le morti sul lavoro perchè non vengono prese in considerazione come priorità rispetto a argomenti come togliere la mascherina, considerando che ancora circola il virus!
Perchè questo governo tenta di dare una linea prioritaria all’apertura del paese sottoponendolo al rischio di morte!
Chiedetevi perchè tanta fretta e a questo aggiungete che, togliere la stato di emergenza da la garanzia, che ci siano le elezioni nel paese!
La fretta di salire al potere supera la vita! Gli orrori del passato possono tornare.
Vergogna!