La trascrizione al tavolo del bar di Rinascita Scott
La trascrizione al tavolo del bar di Rinascita Scott
Non c’è nulla da fare in qualche modo per qualche via e per un gran segno di onnipotenza il secondo processo più grande della storia italiana, Stato – Mafia, è attaccato da manovre che cercano di legittimare il lavoro della squadra del Magistrato Nicola Gratteri. Direi che la paura inizia a far capolino e si cerca di fermare ormai un processo che restituirà giustizia.
Si alza nuovamente la voce della legalità.
Non è lontano il momento in cui al processo Rinascita Scott vengono assegnati solo 5 periti per la trascrizione di 700 pagine.
Gratteri lamenta la decisione:
un’intercettazione ambientale di un’ora ci si mette un giorno a trascriverla”
Il Perito
Ha il compito di trascrivere gli atti, ha la capacità di elaborare l’ascolto di una deposizione o intercettazione senza variarne il contenuto, riportando ciò che è deposto e molte volte traducendolo dal linguaggio comune alla lingua italiana o di appartenenza.
Una trascrizione errata da parte del Perito mette in discussione il processo e ne allunga i tempi. portando anche a variare la sentenza!
In merito all’acquisizione dei verbali di prove, l’articolo 238 del codice di diritto penale recita così:
- E’ ammessa l’acquisizione di verbali di prove di altro procedimento penale se si tratta di prove assunte nell’incidente probatorio o nel dibattimento.
2. E’ ammessa l’acquisizione di verbali di prove assunte in un giudizio civile definito con sentenza che abbia acquistato autorità di cosa giudicata.
2-bis. Nei casi previsti dal comma 1, le dichiarazioni rese dalle persone indicate nell’articolo 210 sono utilizzabili soltanto nei confronti degli imputati i cui difensori hanno partecipato alla loro assunzione
3. E’ comunque ammessa l’acquisizione della documentazione di atti che anche per cause sopravvenute non sono ripetibili.
4. Al di fuori dei casi previsti dai commi 1, 2, 2-bis e 3, i verbali di dichiarazioni possono essere utilizzati nel dibattimento solo nei confronti dell’imputato che vi consenta; in mancanza di consenso, detti verbali possono essere utilizzati a norma degli articoli 500 e 503
5. Salvo quanto previsto dall’articolo 190 bis, resta fermo il diritto delle parti di ottenere a norma dell’articolo 190 l’esame delle persone le cui dichiarazioni sono state acquisite a norma dei commi 1, 2, 2-bis e 4 del presente articolo
Da ciò si evince come chiaramente il mezzo di trascrizione è documento fondamentale.
La trascrizione al tavolo del bar di Rinascita Scott
In aula Bunker Lamezia terme, il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, il pm Andrea Mancuso, i rappresentanti della pubblica accusa Annamaria Frustaci ed Antonio De Bernardo, denunciano un fatto che influenza il processo legato ai periti incaricati dai giudici del tribunale di Vibo Valentia
Il Primo giugno Annamaria Frustaci, ha notato che il perito Nardone era seduto al tavolino del bar con il detenuto agli arresti domiciliari Mario Artusa in violazione delle prescrizioni afferenti al regime detentivo dell’Artusa. All’arrivo della dottoressa Frustaci il perito si sollevava di scatto e scappava, si allontanava velocemente mentre Artusa si dirigeva all’interno del bar.
Fermato dal pm il perito non forniva alcuna giustificazione per questa conversazione con il detenuto.
Un perito del tribunale era seduto al bar col detenuto, cioè con quello al quale doveva fare la trascrizione
Da alcuni accertamenti fatti dai rilievi di videosorveglianza è emerso questo episodio.
Il doppio incarico dei periti tra tribunale e imputati
Dopo aver chiesto ben 24 mesi di proroga hanno assunto altri incarichi, in altri procedimenti, dai difensori degli stessi imputati cautelati in Rinascita. Quindi sono venuti qui a dire che hanno bisogno di 24 mesi perché erano troppi, però poi assumono incarichi da avvocati di questo processo.
La pubblicazione di post su Facebook della doppia intesa
Tale Antonio Elia legato da un rapporto di collaborazione professionale con Walter Vercillo, sui social network pubblicava con foto non solo negli uffici della Procura di Catanzaro ma anche nella stessa aula bunker. Emergeva come gli stessi post pubblicizzassero anche gli incarchi ricevuti dalle difese e l’intesa con alcuni difensori.
Le richieste di Gratteri:
- che venga eseguita un’integrazione del collegio peritale, nominando 15-20 periti, ma anche di fissare un termine finale per l’esecuzione dell’incarico;
- istituire un termine mensile per i depositi parziali delle trascrizioni;
- convocare il collegio peritale per chiedere una serie di chiarimenti
Dei cinque periti nominati, due hanno rinunciato, mentre gli altri tre sono coinvolti, andranno ad udienza il cinque luglio.
Il processo andrà avanti, si fa di tutto perchè i “cartelli” prendano tempo!
Un processo in cui i testimoni di giustizia litigano con gli avvocati difensori accusati dagli stessi testimoni. In cui personaggi politici prendono di mira i magistrati ripudiando il fondamento della giurisdizione. Un processo a cui non si da voce per nascondere il legame con lo Stato che porterebbe a svelare nuovi volti. E sopratutto un processo che evidenzia come la riforma giustizia debba essere redatta da persone competenti non da rimediatori di bozze.
La squadra di Gratteri dà fastidio, da molto tempo prima che Renzi chiama Gratteri per occupare il ruolo di ministro della giustizia; oggi per certa politica è una grande salvezza non averlo.
Le proposte di riforma del sistema giudiziario
sono messe sotto un gazebo come fosse volantinaggio per una raccolta firme nel nome del referendum, la confusione totale! Proposte che confondano i ruoli, e che beneficiano chi della giustizia ne vuole fare proprio uso e consumo al fine di scavalcare i processi, proposte che bisticciano con il codice penale mettendo in discussione il legislatore.
“Limite degli abusi alla custodia cautelare”;
nessuno abusa di niente, vengono rispettate le leggi e applicate !
Innocenti privati di libertà senza che abbiano commesso reato! Errato! I reati, se non sono commessi, vengono accertati da un tribunale, e nessuno viene privato della libertà;
senza aver subito una condanna definitiva; la condanna è emessa secondo i tempi del processo in corso, in funzione di una logica ben precisa temporale, non si prende una persona e si lascia libera o si condanna a tempi di record, va posto un tempo che permetta di giudicare. Altrimenti si cade nell’errore posto negli anni 2005 con la ex legge Cirielli.
La soluzione al problema secondo i gazebi è: eliminare la possibilità di procedere con la custodia cautelare per “reiterazione del medesimo reato”, faremo in modo che possano finire in carcere prima della conclusione del processo soltanto gli accusati di reati gravi.
Ci sono gli articoli del codice penale
274 completo nella forma che prevede le Le misure cautelari
284 Rresti domiciliari
285 Custodia cautelare recita:
1. Con il provvedimento che dispone la custodia cautelare, il giudice ordina agli ufficiali e agli agenti di polizia giudiziaria che l’imputato sia catturato e immediatamente condotto in un istituto di custodia per rimanervi a disposizione dell’autorità giudiziaria.
2. Prima del trasferimento nell’istituto la persona sottoposta a custodia cautelare non può subire limitazione della libertà, se non per il tempo e con le modalità strettamente necessarie alla sua traduzione.
In buona sostanza questo riassunto che non tiene conto del codice penale, vi dice che se qualcuno viene ad ammazzarvi e non si hanno prove di quel qualcuno, potrà rimanere libero e continuare a massacrare gente finché non vi sono prove.
Si mette in moto una macchina che, non solo depotenzia il ruolo dei tribunali, ma mette fortemente in pericolo l’azione delle forze dell’ordine che prima di procedere ad un arresto saranno limitati nei loro poteri. Arrestare per supponenza di colpa, diventa reato! Diciamo che si fanno le leggi secondo il vissuto personale!
“Responsabilità diretta dei magistrati”
Si introduce la possibilità di chiamare in causa direttamente il magistrato per responsabilizzare l’intero corpo e scongiurare abusi, azioni dolose o gravi negligenze; non è esattamente così, il magistrato risponde qualora vi sia certezza di abusi ed è regolamentato da:
Articolo 11 Codice penale – Competenza per i procedimenti riguardanti i magistrati;
1. I procedimenti in cui un magistrato assume la qualità di persona sottoposta ad indagini, di imputato ovvero di persona offesa o danneggiata dal reato, che secondo le norme di questo capo sarebbero attribuiti alla competenza di un ufficio giudiziario compreso nel distretto di corte d’appello in cui il magistrato esercita le proprie funzioni o le esercitava al momento del fatto, sono di competenza del giudice, ugualmente competente per materia, che ha sede nel capoluogo del distretto di corte di appello determinato dalla legge.
2. Se nel distretto determinato ai sensi del comma 1 il magistrato stesso è venuto ad esercitare le proprie funzioni in un momento successivo a quello del fatto, è competente il giudice che ha sede nel capoluogo del diverso distretto di corte d’appello determinato ai sensi del medesimo comma 1.
3. I procedimenti connessi a quelli in cui un magistrato assume la qualità di persona sottoposta ad indagini, di imputato ovvero di persona offesa o danneggiata dal reato sono di competenza del medesimo giudice individuato a norma del comma 1.
In passato le leggi per favorire politici e imprenditori, Ex legge Cirielli
La legge nata sotto la XIV legislatura del governo Berlusconi II, con a capo del Ministero della giustizia il Ministro Roberto Castelli (lega Nord), sottosegretario la Presidente di regione dolorosamente scomparsa Jole Santelli (Forza Italia), apportò modifiche al codice penale, diminuirono i termini di prescrizione ed aumentarono le pene per i recidivi e per i delitti di associazione mafiosa ed usura.
Il contenuto: “Modifiche al codice penale e alla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di attenuanti generiche, di recidiva, di giudizio di comparazione delle circostanze di reato per i recidivi e di termini di prescrizione del reato”
La misura fissava a scaglioni i termini prescrizionali, cambiando le sorti dei processi. Agiva sulla detenzione dei detenuti 70 enni, prevedendone gli arresti domiciliari qualora non fossero delinquenti abituali, professionali o per tendenza, né mai condannati.
La riforma portò innumerevoli processi a non arrivare a sentenza e favorire molti politici imputati in processi che sfumarono per decadenza dei termini. E in sentenze che rispetto all’accusa sono stata emesse in maniera irrisoria.
La legge fù tolta perchè giudicata incostituzionale!
Legge anticorruzione
nasce per il contrasto alla corruzione il 9 Gennaio del 2019 durante il governo Conte I, a capo il guardasigilli Alfonso Bonafede. Lo scopo era interrompere le modifiche apportata al codice penale e anticostituzionali della ex legge Cirielli.
Regola le: “Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonche’ in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici”.
Fissa i termini di prescrizione rendendoli uguali al massimo della pena prevista per il tipo di reato.
E con questa svolta escono allo scoperto le correnti di cui Palamara parla, sono emerse le figure intrecciate e coinvolte che legano il potere esecutivo al potere giurisdizionale. E’ emerso come lo Stato abbia paura di figure come i magistrati: Nino Di Matteo e Nicola Gratteri.
Oggi le correnti soffiano il vento di una riforma a favore di una decentralizzazione dei ruoli. Una grande confusione! Un grande smarrimento che viene nascosto al cittadino e viene posto sotto forma di non conoscenza, per l’ ennesima volta è tutto dentro i palazzi senza alcun senso di trasparenza verso il popolo.
Si scrive, si parla, si realizzano gazebo e si intrecciano situazioni in cui si cerca di indebolire la magistratura al fine politico. Si muovono i burattini dai burattinai. Ancora una volta il governo non apre le porte al cittadino, nascondendo, e non rendendolo partecipe delle attività di governo attraverso un informazione che lo renda parte e partecipe delle decisioni di governo.
In questo momento storico di debolezza, bisogna porre attenzione a persone che si tramutano da popolo e poi salgono nei palazzi politici, perchè sono le stesse che favoriscono il capitalismo affossando la classe operaia, sono le stesse che vi dicono di togliere assistenza al povero e incrementano le casse delle aziende.
Attenti a coloro che vi incantano di semplici promesse, perchè ogni compromesso è parte di un sistema ubriaco di se stesso che porta confusione.
La mafia esiste, ma esistono anche loro e… “Non chiamateli eroi”
Se vogliamo riavere la democrazia dobbiamo lottare e riavere al governo figure oneste. Ci sono, basta metterle la posto giusto, e non è impossibile!
A presto!