Calabria offese di razzismo
Calabria offese di razzismo da parte della giornalista di TVA Vicenza
L’insulto ad un bambino di 7 anni
Al termine della partita Cosenza Vicenza in diretta con il corrispondente Andre Ceroni la giornalista Sara Pinna conduttrice della trasmissione Terzo Tempo – Diretta Biancorossa, TVA Vicenza, usa un atteggiamento non equilibrato e di comunicazione corretta nei confronti di un bambino di 7 anni che insieme al padre si avvicina ai microfoni del corrispondente dicendo: «Lupi si nasce», la giornalista da studio replica alla battuta con atteggiamento canzonante e fuori luogo per chi deve essere equilibrato nella comunicazione sociale: «Non ti preoccupare che venite anche voi in pianura a cercare qualche lavoro».
La reazione del popolo calabrese e della Cittadella
L’offesa nei confronti del popolo calabrese ha portato una reazione delle popolazione stanca dei continui attacchi di razzismo volontari subiti da più parti. Il presidente della regione Calabria scrive sui social: “Ho inviato una lettera al presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli, per chiedergli di intervenire nei confronti della giornalista in questione. Non si possono offendere i calabresi. Credo sia incivile, bruttissimo, offendere un bambino di sette anni solo perché è calabrese, dicendogli che siccome è calabrese non potrà avere un futuro in Calabria. Io lavoro perché anche i bambini possano avere un futuro nella loro Regione. Trovo questi pregiudizi odiosi e irritanti”. La giornalista si scusa: “È stata un battuta infelice che potevo evitare e che ha dimostrato una mancanza di tatto e di gentilezza. Mi scuso con il bambino, con la famiglia e con tutti coloro che si possono essere sentiti offesi”.
I provvedimenti dell’Ordine dei giornalisti
L’ordine dei giornalisti del veneto acquisisce il video e lo mette al vaglio e verrà trasmesso, nei prossimi giorni, ai Consigli di Disciplina Territoriali, che istruiranno le pratiche: “Il rispetto della carta deontologica, in particolare alla tutela della dignità delle persone, alla tutela del diritto alla non discriminazione e ai doveri in tema di informazione sportiva, che condannano gli atteggiamenti minacciosi, scorretti, razzistici”.
Il padre del piccolo di 7 anni risponde alla giornalista
” Lei ha dimostrato di essere anzitutto poco sportiva oltre che ignorante e con non pochi pregiudizi. Prima di parlare è necessario pensare bene a cosa si dice perché lei non sa cara Sara Pinna, che Domenico è figlio di due imprenditori calabresi che amano la propria terra e che certamente con non poca fatica dimostrano quotidianamente di voler contribuire per migliorarla e supportarla nel pieno delle proprie possibilità.
Lei con la sua qualifica da Giornalista dovrebbe ben sapere e dimostrare a coloro i quali si rivolge cosa sono etica e morale. Due qualità a lei sconosciute a quanto pare. In ogni caso, qualora nella propria terra mancasse lavoro non ci sarebbe comunque da vergognarsi a cercarlo altrove. Dovrebbe saperlo, perché la storia lo insegna se lei avesse avuto modo di studiarla, che la Padania deve tanto ai meridionali e a molti di loro deve il suo sviluppo dal punto di vista lavorativo.
La invito, senza rancore, a visitare la Calabria così che possa anche lei capire che terra meravigliosa è e quanta bella gente la abita, noi a differenza Sua, detestiamo i pregiudizi e il razzismo proprio non ci appartiene. Nascere lupi vuol dire amare i colori della propria squadra e supportarla in tutto e per tutto. Nessuno invece nasce ignorante, alcuni ahimè decidono di diventarlo. Vorrei ricredermi e sperare che non sia il suo caso”.
Il papà di Domenico
La Calabria
La calabria vive da più di 30 anni la condizione voluta dalle forze politiche di sottomissione socio – culturale. La regressione avuta ha portato beneficio alla criminalità che, oggi, irrompe e lotta contro la legalità imposta dal magistrato Gratteri.
Subisce il razzismo dovuto all’entrata in parlamento di forze politiche come la lega che ha fatto di Pontida lo stendardo per massacrare una grande regione che, qualora dovesse crescere economicamente, porterebbe il nord in banca rotta, i molteplici immigrati del sud italia ritornerebbero a casa!
La Calabria subisce il razzismo sanitario, le ruberie sono punto di riferimento alla cattiva sanità, ciò da il libero arbitrio di poterci criticare e denigrare.Tutto questo non è sicuramente voluto dalla gente comune calabrese, ma dalla politica che si intrinseca alla malavita.
Oggi è diventata il teatrino dei burattini per quelli che sanno di racimolare soldi facili con filmetti inutili, è diventata beffa di grandi parolieri inchinati al capitalismo che sui palchi e col favore di massa e con i soldi di coloro che pagano il canone, hanno raccolto consensi e denigrato un territorio che cerca di farcela, ma si sa, è facile sproloquiare quando la propria vita è fatta di occasioni!
La Calabria ha tanti figli, in ognuno c’è una storia e in quella storia c’è un pezzo di quel paese che da nord a sud si chiama Italia!
Non vogliamo niente dal nord, se non rispetto!
Niente dalla gente che viene a mangiare e poi sputa dietro se non rispetto!
Non vogliamo niente dalla politica mafiosa se non la lotta all’onesta!
Chista esti a terra di tutti, ma tutti non esti da terra nostra!
Caro Diario è l’ennesima storia che già abbiamo visto e rivisto e vissuto migliaia di volte. Magari adesso possiamo parlarne e c’è ascolto, tempo a dietro era un insulto ovunque! Bandiere verdi che sventolavano all’entrata delle città per indicare che la lega aveva conquistato un territorio italiano contro il sud! Non passeranno mai dai miei ricordi. Spaccata l’Italia in mille pezzi da gente che mangia con i soldi dei contribuenti del sud Italia!
A presto