25 Aprile 2023
Ciao Diario, 25 Aprile 2023
< Ciao allora cosa mi racconti?
Sarà uno splendido 25 Aprile quest’anno! Ancora più sentito e vivo nei valori di un Italia libera.
Nella convinzione che non esiste persona che possa esercitare autorità politica e di repressione a far tornare e rivivere il puzzo della persecuzione.
Più gli estremisti lottano contro i valori della costituzione, più la forza della Resistenza aumenta, e il ricordo si perpetua!
Buona Festa della Liberazione al “Popolo” italiano che oggi vive attraverso il sacrificio dei partigiani che difesero l’Italia dall’oppressore nazifascista.
Voglio dire Grazie:
A chi ha lottato contro il regime, per poi essere catturato, torturato e fucilato;
A chi è morto nei campi di concentramento, lasciando vivo il ricordo di come gli esseri umani furono trattati con una tale crudeltà e odio solo perchè di “etnia diversa”, nell’estrema convinzione che ci dovesse essere la “sostituzione etnica”, e la razza pura non doveva essere mischiata. Nella loro lenta agonia, uomini, donne e bambini, sono stati deportati, schiavizzati, maltrattati, denutriti, per poi terminare la propria vita in un forno crematorio;
Grazie a chi ha alzato la bandiera italiana e lottando da nord e sud ha aiutato l’Italia ad essere unita, morendo in trincea!
A tutti quei cittadini che, sottomessi al potere fascista, hanno combattuto aiutando i partigiani e morendo per la nostra Italia;
Grazie ai nostri alleati che ci hanno liberato;
Grazie a chi oggi, nella nuova realtà in cui lo spettro di Mussolini lo stiamo vivendo in chiave moderna, lotta per non arrendersi e impedisce di plagiare la mente del popolo!
Non dobbiamo dimenticare, dobbiamo essere più attenti a riconoscere chi, il nostro ricordo, lo affievolisce con il plagio!
Il 25 Aprile del 1994 il governo Berlusconi appena insediatosi
attacca il giorno della Liberazione, le piazze di tutta Italia in particolare Milano sotto una pioggia battente sfilano in segno di rispetto verso la Costituzione e verso la Libertà d’Italia.
Mentre il popolo sfilava in piazza a Milano sotto la pioggia battente, la lega di Umberto Bossi alleato del governo Berlusconi e persecutore dell’Italia del sud, era accolto dalla folla con fischi, al grido di fascista.
A ridosso della Liberazione nel 2023 assistiamo ad un attacco dei valori costituzionali da parte dell’attuale governo che rievoca e ne difende l’azione estremista della destra. Rievoca azioni di persecuzione contro le razze, che in chiave moderna si chiamano Decreti immigrazione, e non solo, rievoca il ricordo di Mussolini, innalzando la sua figura al paragone di un mito del secolo storico.
Dall’altro lato c’è chi, con la sua politica dello star bene al fine di dominare con autarchia sull’altro, decide le sorti del popolo togliendo il diritto alla democrazia, attaccando la costituzione e i poteri dello Stato.
Nel 2023 la seconda carica dello Stato, il 25 Aprile renderà omaggio al milite ignoto in presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo aver garantito la sua ammirazione al persecutore e sterminatore di razze Benito Mussolini. Inoltre garantisce l’attacco alla nostra costituzione dichiarando che essa non nasce con la nomenclatura antifascista.
E allora mi viene in mente una bellissima frase da rievocare che ti scrivo diario alla fine del breve racconto storico:
Il 25 aprile 1945 fù approvato da parte del comitato di liberazione nazionale Alta Italia, il decreto per l’amministrazione della giustizia prevedeva che: «I membri del governo fascista e i gerarchi fascisti colpevoli di aver contribuito alla soppressione delle garanzie costituzionali, d’aver distrutto le libertà popolari, creato il regime fascista, compromesso e tradito le sorti del paese e di averlo condotto all’attuale catastrofe, sono puniti con la pena di morte e, nei casi meno gravi con l’ergastolo».
Alle sei e mezza del mattino del 27 aprile 1945
il convoglio con a bordo i soldati richiamati dalla Flak, la contraerea germanica, provenienti da Milano e diretti in Alto Adige, furono intercettati nei pressi di Dongo, in provincia di Como, da un gruppo di partigiani della brigata Garibaldi, guidata da Pier Luigi Bellini delle Stelle. Ne seguì un conflitto a fuoco, la forza armata tedesca decise di negoziare, i partigiani permisero ai tedeschi di ritirarsi a patto di consegnare tutti gli italiani loro alleati. I partigiani, durante la perquisizione e il riconoscimento dei prigionieri riconobbero il sottosegretario della RSI Francesco Maria Barracu membro del Partito Nazionale Fascista. Il partigiano Giuseppe Negri, riconobbe Mussolini, il vicecommissario di brigata Urbano Lazzaro arrestò Mussolini.
La notizia dell’arresto di Mussolini raggiunse il futuro presidente della repubblica Sandro Pertini, in un comizio ne diede notizia, aggiungendo la decisione del Comitato di liberazione nazionale di condannare Mussolini alla fucilazione:
«come un cane tignoso».
E qui, caro diario, la frase da ricordare!
I partigiani portarono Mussolini e Clara Petacci, amante di Benito Mussolini, in località di Giulino di Mezzegra, dove furono fucilati.
Il 28 aprile i cadaveri furono trasferiti a Milano. Il 29 Aprile giunsero in piazzale Loreto, a Milano. La folla, saputo della morte e dei cadaveri, sfogò l’ira delle sevizie subite contro chi aveva perseguitato il popolo italiano vendendolo al potere nazista. I corpi del dittatore, e dell’amante Petacci e di altri prigionieri gerarchi fascisti vennero appesi a testa in giù alla pensilina di una pompa di benzina della piazza, luogo in cui il 10 agosto 1944 furono fucilati quindici partigiani,
Questa fù la fine di un essere spregevole che, complice di Hitler, sterminò le razze.
La guerra portò l’Italia al declino economico e sociale, ma gli italiani e la Resistenza, riuscirono a farcela. Fino ad arrivare al 1994, quando i valori del sacrificio sono messi in dubbio da un azione di governo premeditata e voluta per riportare la sottomissione del popolo al potere centrale.
La storia ci ha visti lottare ancora contro l’oppressione, contro la divisione dell’unità di Italia e contro il razzismo.
La storia oggi, nel 2023, ci dà la possibilità di essere un Italia libera da chi oggi ripropone ciò che ha iniziato nel 1994.
Il ricordo ci permette di riconoscere le azioni di persecuzioni e poter, come i partigiani, difendere la libertà.
Ecco perchè, ciò che è il ricordo degli eroi partigiani, è accanimento di chi inneggia l’estremismo e cerca di reprimerlo con tracotanza confondendolo con racconti storici confusi e mescolando l’educazione storica culturale alla fantasiosa narrazione eroica degli sterminatori di razza .
Auguro a tutti voi che in ogni cassetto delle vostra scrivania ci sia un tricolore dipinto da voi:
il verde rappresenta la speranza,
il bianco la fede
il rosso l’amore
Fate in modo che ogni giorno aprendo quel cassetto ricordiate il sacrificio che i nostri padri costituenti hanno affrontato. In quel cassetto c’è qualcosa che oggi bisogna difendere e ricordare, il valore della patria ha la libertà del tricolore.
BUONA FESTA DELLA LIBERAZIONE
Non c’è uomo sulla terra che non posso ricordare chi con un arma ha ammazzato la propria dignità