Notizie Novembre 2024

Notizie Novembre 2024 – Fatti e avvenimenti importanti raccontati in poche righe per non dimenticare – Per un “Italia libera” di esprimere e manifestare contro il potere – News – Important facts and events


Notizie da giorno 01 a 15


14 Novembre

La Corte costituzionale ha ritenuto non fondata la questione di costituzionalità dell’intera legge sull’autonomia differenziata delle regioni ordinarie, considerando illegittime specifiche disposizioni del testo legislativo

La Corte Costituzionale si è pronunciata in merito ai ricorsi presentati dalle regioni Puglia, Toscana, Sardegna e Campania, le difese del Presidente del Consiglio dei ministri e gli atti di intervento ad opponendum delle Regioni Lombardia, Piemonte e Veneto, della legge sull’autonomia differenziata. “Spetta al Parlamento, nell’esercizio della sua discrezionalità, colmare i vuoti derivanti dall’accoglimento di alcune delle questioni sollevate dalle ricorrenti, nel rispetto dei principi costituzionali, in modo da assicurare la piena funzionalità della legge. La Corte resta competente a vagliare la costituzionalità delle singole leggi di differenziazione, qualora venissero censurate con ricorso in via principale da altre regioni o in via incidentale”.

La distribuzione delle funzioni legislative e amministrative tra i diversi livelli territoriali di governo deve avvenire in funzione del bene comune della società e della tutela dei diritti garantiti dalla nostra Costituzione

“I Giudici ritengono che la distribuzione delle funzioni legislative e amministrative tra i diversi livelli territoriali di governo, in attuazione dell’art. 116, terzo comma, non debba corrispondere all’esigenza di un riparto di potere tra i diversi segmenti del sistema politico, ma debba avvenire in funzione del bene comune della società e della tutela dei diritti garantiti dalla nostra Costituzione. A tal fine, è il principio costituzionale di sussidiarietà che regola la distribuzione delle funzioni tra Stato e regioni. In questo quadro, l’autonomia differenziata deve essere funzionale a migliorare l’efficienza degli apparati pubblici, ad assicurare una maggiore responsabilità politica e a meglio rispondere alle attese e ai bisogni dei cittadini.

La Corte, nell’esaminare i ricorsi delle Regioni Puglia, Toscana, Sardegna e Campania, le difese del Presidente del Consiglio dei ministri e gli atti di intervento ad opponendum delle Regioni Lombardia, Piemonte e Veneto, ha ravvisato l’incostituzionalità dei seguenti profili della legge:

la possibilità che l’intesa tra lo Stato e la regione e la successiva legge di differenziazione trasferiscano materie o ambiti di materie, laddove la Corte ritiene che la devoluzione debba riguardare specifiche funzioni legislative e amministrative e debba essere giustificata, in relazione alla singola regione, alla luce del richiamato principio di sussidiarietà; – il conferimento di una delega legislativa per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali (LEP) priva di idonei criteri direttivi, con la conseguenza che la decisione sostanziale viene rimessa nelle mani del Governo, limitando il ruolo costituzionale del Parlamento; – la previsione che sia un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (dPCm) a determinare l’aggiornamento dei LEP; – il ricorso alla procedura prevista dalla legge n. 197 del 2022 (legge di bilancio per il 2023) per la determinazione dei LEP con dPCm, sino all’entrata in vigore dei decreti legislativi previsti dalla stessa legge per definire i LEP; – la possibilità di modificare, con decreto interministeriale, le aliquote della compartecipazione al gettito dei tributi erariali, prevista per finanziare le funzioni trasferite, in caso di scostamento tra il fabbisogno di spesa e l’andamento dello stesso gettito; in base a tale previsione, potrebbero essere premiate proprio le regioni inefficienti, che – dopo aver ottenuto dallo Stato le risorse finalizzate all’esercizio delle funzioni trasferite – non sono in grado di assicurare con quelle risorse il compiuto adempimento delle stesse funzioni; – la facoltatività, piuttosto che la doverosità, per le regioni destinatarie della devoluzione, del concorso agli obiettivi di finanza pubblica, con conseguente indebolimento dei vincoli di solidarietà e unità della Repubblica; – l’estensione della legge n. 86 del 2024, e dunque dell’art. 116, terzo comma, Cost. alle regioni a statuto speciale, che invece, per ottenere maggiori forme di autonomia, possono ricorrere alle procedure previste dai loro statuti speciali.

La Corte ha interpretato in modo costituzionalmente orientato altre previsioni della legge:

l’iniziativa legislativa relativa alla legge di differenziazione non va intesa come riservata unicamente al Governo; – la legge di differenziazione non è di mera approvazione dell’intesa (“prendere o lasciare”) ma implica il potere di emendamento delle Camere; in tal caso l’intesa potrà essere eventualmente rinegoziata; – la limitazione della necessità di predeterminare i LEP ad alcune materie (distinzione tra “materie LEP” e “materie-no LEP”) va intesa nel senso che, se il legislatore qualifica una materia come “no-LEP”, i relativi trasferimenti non potranno riguardare funzioni che attengono a prestazioni concernenti i diritti civili e sociali; – l’individuazione, tramite compartecipazioni al gettito di tributi erariali, delle risorse destinate alle funzioni trasferite dovrà avvenire non sulla base della spesa storica, bensì prendendo a riferimento costi e fabbisogni standard e criteri di efficienza, liberando risorse da mantenere in capo allo Stato per la copertura delle spese che, nonostante la devoluzione, restano comunque a carico dello stesso; – la clausola di invarianza finanziaria richiede – oltre a quanto precisato al punto precedente – che, al momento della conclusione dell’intesa e dell’individuazione delle relative risorse, si tenga conto del quadro generale della finanza pubblica, degli andamenti del ciclo economico, del rispetto degli obblighi eurounitari.


13 Novembre

Le banche multilaterali di sviluppo (MDB) forniscono stime per il finanziamento collettivo del clima fino al 2030

 World Leaders Climate Action Summit alla COP29 di Baku, in Azerbaigian, un gruppo di importanti banche multilaterali di sviluppo (BMS) ha condiviso oggi una stima del loro finanziamento collettivo annuale per i paesi a basso e medio reddito. Per i paesi a basso e medio reddito, i contributi annuali collettivi al finanziamento climatico del gruppo di MDB sono destinati a raggiungere cumulativamente 120 miliardi di dollari entro il 2030, inclusi 42 miliardi di dollari per l’adattamento. Le MDB mirano anche a mobilitare 65 miliardi di dollari all’anno dal settore privato. Per i paesi ad alto reddito, si prevede che questo finanziamento climatico collettivo annuale raggiunga i 50 miliardi di dollari, inclusi 7 miliardi di dollari per l’adattamento, e le MDB mirano a mobilitare 65 miliardi di dollari dal settore privato. Le stime comprendono istituti di credito tra cui la Banca asiatica di sviluppo (ADB), il Gruppo della Banca mondiale, la Banca africana di sviluppo (AfDB), la Banca asiatica di investimento per le infrastrutture (AIIB), la Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa (CEB), la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), la Banca europea per gli investimenti (BEI), il Gruppo della Banca interamericana di sviluppo (IDB), la Banca islamica di sviluppo (IsDB) e la Nuova banca di sviluppo. Le banche multilaterali di sviluppo hanno superato le proiezioni di finanziamento per il clima del 2025 stabilite nel 2019, con un aumento del 25% dei finanziamenti diretti per il clima e una mobilitazione per gli sforzi in materia di clima raddoppiata rispetto all’anno scorso. Il presidente della COP29 Mukhtar Babayev ha affermato: “Ogni contributo è benvenuto, ma c’è ancora un divario evidente tra dove siamo e dove dobbiamo essere. Stiamo lavorando a stretto contatto con gli azionisti delle istituzioni finanziarie internazionali alla COP29 mentre cerchiamo di costruire le fondamenta di un nuovo obiettivo di finanza climatica equo e ambizioso. Dobbiamo fornire ciò che il mondo si aspetta, incluso un finanziamento per il clima che sia di diversi multipli oltre gli accordi esistenti, adeguato alla portata e all’urgenza del problema. Come Presidenza, ci impegniamo a garantire che gli stakeholder del Partito e non del Partito abbiano spazi disponibili per discutere e far progredire tali mezzi di attuazione”


Parere positivo sul progetto per la costruzione del Ponte sullo Stretto dell commissione Tecnica di Valutazione dell’Impatto Ambientale senza alcuna documentazione certa

Il ministero dell’ambiente dice si al progetto per la costruzione del Ponte sullo Stretto. Senza alcuna certezza e indagine reale sul grado di impatto ambientale, il ponte si intende costruirlo a danno dei cittadini che lo dovranno percorrere rischiando la vita! Un opera voluta dal favoritismo tra Stato al potere e mafia che vuole un ritorno di favori che hanno caratterizzato gli anni d’oro dei governi Berlusconi. 14 miliardi rubati ai cittadini con il benestare di gente incompetente che farebbe carte false pur di averla vinta sui cittadini che, del ponte, non hanno bisogno e rischiano di perdere casa, aziende, terreni e vita. Gli studi reali dimostrano come la costruzione del ponte è contro natura su un terreno sismico, in un ambiente che va protetto. Salvini vaneggia deridendo l’ambiente, mentre alla cop29 la Meloni chiede la collaborazione degli Stati per attuare un passaggio graduato alle fonti rinnovabili, mentre il suo alleato inneggia il nucleare! Un dissenso incoerente che distrugge l’ambiente e spreca risorse pubbliche! I cittadini, la politica responsabile che non vuole un mostro a forma di ponte e i sindacati, continuano a lottare contro la megalomania di conclamati esaltati che non hanno a cuore il bene dei cittadini. L’Italia riuscirà a ottenere il consenso alla vita lottando contro questo nero periodo oscurantista. L’odio di questa gente verso l’Italia come nazione è sempre più evidente e sfocia nella distruzione del territorio


Crollo viadotto Scorciavacche in sicilia la procura chiede quattro anni per l’ex amministratore delegato Anas Pietro Ciucci

La procura di Palermo ha chiesto la condanna a quattro anni per Pietro Ciucci, con mansione di amministratore delegato di Anas nel periodo della messa in opera del viadotto e poi magicamente passato a capo della società Stretto di Messina che dovrà costuire il ponte sullo stretto. Il viadotto Scorciavacche, costruito sulla strada statale Palermo-Agrigento, all’altezza di Mezzojuso, è stato aperto a natale 2014 ed è crollato il 30 dicembre dello stesso anno. Il viadotto è stato costruito su un terreno franabile, senza aver rispettato le dovute precauzioni e senza collaudo finale. Ciucci deve rispondere dei reati relativi al cedimento della struttura, sono prescritti con lui due dirigenti dell’Anas, Stefano Liani e Michele Vigna le accuse sono di induzione a dare o promettere utilità.


12 Novembre

Cop29 Fondo per la risposta a perdite e danni il finanziamento totale raggiunge oltre 720 milioni di $ – La Svezia contribuisce con 19 milioni di $ in finanziamenti per perdite

Il Fondo per la risposta a perdite e danni fungerà da ancora di salvezza fornendo un supporto critico e urgente a coloro che sono colpiti dalle conseguenze devastanti del cambiamento climatico. La Svezia contribuirà a finanziare il fondo con 200 milioni di corone, circa 19 milioni di $, dopo l’approvazione del governo. Il contributo porterà il finanziamento totale a oltre 720 milioni di $. Il presidente della COP29 Mukhtar Babayev:”Questo progresso ci consentirà finalmente di trasformare le promesse in un sostegno reale. Ciò significa che i finanziamenti potranno fluire nel 2025. Dovremmo riflettere su cosa significherà questa svolta per le persone reali. Significa ricostruire case, reinsediare persone e salvare vite e mezzi di sostentamento. Ma il nostro lavoro non è finito. Ora, il Fondo deve identificare progetti per far fluire il sostegno. Tutti i paesi che hanno promesso denaro devono completare i loro accordi di contributo. E abbiamo bisogno di più promesse in modo da poter soddisfare le urgenti esigenze delle vittime del cambiamento climatico”. Il presidente del Gruppo della Banca Mondiale Ajay Banga ha affermato: “Il Loss and Damage Fund è fondamentale perché fornisce supporto finanziario ai paesi vulnerabili che affrontano gli impatti più gravi del cambiamento climatico. La Banca Mondiale è orgogliosa di aver fatto la sua parte, con un’urgenza che rispecchia il momento”. La Banca Mondiale comprende due istituzioni internazionali: la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (BIRS) e l’Agenzia internazionale per lo sviluppo (AIS o IDA), hanno l’obiettivo di ridurre la povertà nei paesi maggiormente colpiti e organizzare aiuti e finanziamenti agli stati in difficoltà. La sede della Banca mondiale è a Washington e il suo presidente è eletto per 5 anni dal consiglio di amministrazione della Banca. La Banca mondiale fa parte delle agenzie specializzate delle Nazioni Unite.


Musk nessun rispetto per le istituzioni italiane: “Questi giudici devono andarsene”

Sottotitolo del blog: Musk, comanda a casa tua, l’Italia non è il tuo vespasiano, quello lo trovi alla casa bianca insieme a Trump o a casa degli amici al potere che pensano che il parlamento sia “cosa loro” e non hanno compreso che il conto alla rovescia è iniziato! Rivolgiti all’amica Meloni, lì trovi la possibilità di fare figli, ma non surrogati!

Il capitalista americano, amico della Meloni, offende l’organo giurisdizionale italiano. La sentenza dei giudici sul caso deportazione nei lager albanesi riportati in italia perchè non conformi alla lista del decreto Paesi sicuri, non piace a Musk, che si arroga il diritto di poter dettare sentenze in un paese a cui non appartiene, offendendo la magistratura e la costituzione italiana. Gli italiani pagano il prezzo delle scelte della Meloni e di predicatori di palco estremisti come Salvini, che continuano a dare messaggi di una nazione traballante nell’assetto delle figure istituzionali, e di essere in libero arbitrio rispetto alla costituzione e alle norme dell’ordinamento italiano. L’ennesima figura che conduce all’isolamento l’Italia dal resto dei paesi democratici e non riflette lo spirito della nazione! L’associazione nazionale magistrati, nonostante i continui attacchi, risponde con profilo istituzionale e segue le regole della buona condotta non rinunciando ai poteri conferiti:”Il segretario generale dell’Associazione nazionale magistrati, Salvatore Casciaro, consigliere della Corte di cassazione e membro di spicco della corrente conservatrice Magistratura Indipendente, davvero non vorrebbe entrare nell’ennesima polemica. Epperò, come previsto, la decisione sui migranti trattenuti in Albania ha scatenato un maremoto politico. “La politica – dice Casciaro – ovviamente decide quelle che sono le politiche dei flussi migratori. Ma nel farlo non può non tener conto del quadro normativo sovranazionale a cui la disciplina interna deve uniformarsi, ne può lamentarsi del fatto che i giudici facciano il loro dovere”.


11 Novembre

Cop29 apertura della Conferenza delle nazioni unite sul Cambiamento Climatico

Passaggio di testimone all’apertura della Cop29 a Baku, Azerbaigian. Il sultano degli emirati arabi presidente della Cop28, Ahmed Al Jaber, passa la presidenza Cop29 al presidente delo Stato di Azerbaigian Mukhtar Babayev. La Cop29 ha il compito di discutere sui temi del cambiamento climatico i finanziamenti per per i paesi poveri colpiti maggiormente dal cambiamento climatico. L’Organizzazione meteorologica mondiale, Wmo, nel rapporto “State of the Climate Update”, presentato all’apertura di Cop29 scrive:” Il 2024 è sulla strada per essere l’anno più caldo mai registrato: la temperatura media in superficie, nel periodo da gennaio a settembre, è stata di 1,54 gradi sopra i livelli pre-industriali, spinta dal fenomeno del Nino (il riscaldamento periodico del Pacifico centro-orientale)”. Il Segretario esecutivo delle Nazioni Unite per i cambiamenti climatici, Simon Stiell, ha sottolineato l’importanza di raggiungere l’obiettivo globale di finanza per il clima a Baku. “Se almeno due terzi delle nazioni del mondo non possono permettersi di tagliare le emissioni rapidamente, allora ogni nazione pagherà un prezzo brutale, quindi, abbandoniamo l’idea che la finanza per il clima sia beneficenza. Un nuovo ambizioso obiettivo di finanza per il clima è interamente nell’interesse personale di ogni nazione, comprese le più grandi e ricche”. Il Presidente della COP29 ha invitato i Paesi a presentare 1,5 contributi determinati a livello nazionale per ridurre le emissioni prima della scadenza dell’anno prossimo, a presentare piani nazionali di adattamento entro il 2025 per prepararsi al riscaldamento globale e a presentare quest’anno i loro primi rapporti biennali sulla trasparenza. Oltre gli Stati rappresentanti, alla Cop29 partecipano le organizzazioni internazionali, e le Ong, rappresentanti i cittadini e il settore privato. La loro presenza sarà fondamentale per proporre soluzioni per fronteggiare il cambiamento climatico. Nel discorso di apertura, il Presidente della COP29 Mukhtar Babayev ha espresso gratitudine a tutte le Parti, Circoscrizioni, Osservatori, membri della società civile, Popoli indigeni e a tutti coloro che si sono dedicati a promuovere l’agenda globale per l’azione climatica. Molte le manifestazioni contro Cop29 da parte degli attivisti contro-cop. A Baku, nei padiglioni della Conferenza i manifestanti hanno esposto cartelli con la scritta “Stop fueling genocide”, accusando l’Azerbaijan di reprimere i diritti civili agli armeni del Nagorno-Karabakh, e di fornire petrolio a Israele attraverso l’oleodotto passante per la Turchia. A Tiblisi in l’attivista per il clima Georgia Greta Thunberg guiderà la manifestazione contro-cop, scrive su X Greta Thunberg :”L’Azerbaijan, usando la COP29 come facciata, sta aumentando il controllo sotto una falsa agenda “verde”, rafforzando la sua presa sul potere e aumentando le tensioni regionali. Per oltre 20 anni, il regime dell’Azerbaijan guidato da Aliyev ha tenuto le persone oppresse, alimentando povertà, paura e silenzio. Questa tendenza autoritaria non è isolata: in tutta la regione, persone come Ivanishvili, Putin, Erdogan, il regime teocratico in Iran stanno rafforzando il controllo, soffocando il dissenso, opprimendo il loro stesso popolo e usando la guerra e la pulizia etnica contro armeni, ucraini, curdi e altre minoranze etniche per giustificare politiche brutali. Chi parla apertamente, giornalisti, attivisti, studiosi, spesso viene imprigionato e violento. In questo sistema, l’azione per il clima è ridotta a schemi di profitto aziendale, ignorando i bisogni delle persone e devastando le comunità. Il ruolo dell’Occidente collettivo in questa deriva autoritaria è innegabile, poiché continua a legittimare e finanziare regimi oppressivi per il bene dell’energia e del profitto. Chiudendo un occhio sull’oppressione in cambio di risorse, le potenze occidentali sono complici della repressione e della sofferenza affrontate dalla popolazione del Caucaso. Il movimento femminista anti-guerra del Caucaso chiede un futuro libero dalla morsa dell’autoritarismo, della guerra e dell’avidità capitalista. Noi sosteniamo la vera libertà, l’uguaglianza, la giustizia e una regione in cui le persone, non i profitti, vengono prima”


Deportazione migranti lager Albania tribunale di Roma, sospende il giudizio sulla convalida del trattenimento e rimanda la decisione alla Corte di giustizia europea

Il decreto paesi sicuri affonda, il rispetto delle leggi prevale i giudici del tribunale di Roma decidono di sospendere il giudizio di trattenimento dei sette migranti deportati nel lager albanese e rimanda la decisione alla corte di giustizia europea. I tre egiziani e i cinque bengalesi, torneranno in Italia. La politica persecutoria della destra non ha spazio per l’oppressione dei diritti umanitari, una politica a spese degli italiani che fronteggiano quotidianamente la mancanza di servizi utili ed essenziali per la propria vita. Il potere preferisce la politica al bene del cittadino, vuole lo scontro con la magistratura per avere libero arbitrio sulla cosa pubblica e sottomettere la sovranità del popolo! Un azione autarchica da parte della destra che trova il limite nelle nostra costituzione, il popolo continua a a opporre resistenza


Incontro sindacati Meloni nessuna risposta utile dal potere per i lavoratori nella legge di bilancio – I sindacati CGIL e UIL confermano lo sciopero generale per il 29 Novembre

Al termine dell’incontro con la Meloni i sindacati esprimono il disaccordo per le manovre previste nella legge di bilancio che andrà a penalizzare i lavoratori e non assicurare nessuna soluzione per la sicurezza nei luoghi di lavoro. La Meloni ha pre annunciato il passaggio da 4 a 3 aliquote Irpef, con l’accorpamento dei primi due scaglioni di reddito, per poi intervenire anche sullo scaglione successivo. Una fastidiosa presenza per la Meloni quella dei sindacati che non riesce proprio a togliersi da dosso, tanto da doversiscontrare con le prime agitazioni concrete il 29 Novembre in cui si terrà lo sciopero generale. Al termine dell’incontro Landini, segretario CGIL, chiarisce le condizioni proposte dal potere per l’aumento salariale per il pubblico impiego:”non può essere il 6% proposto nell’accordo separato, l’unica spesa che viene aumentata è quella per armi e difesa. Addirittura dicendo che si batteranno in Europa per chiedere lo scomputo di questa spesa dal patto di stabilità. E perché allora non lo chiediamo per la sanità? E allora perché non lo chiediamo anche per la scuola? Perché non lo chiediamo per gli investimenti, per le politiche industriali, visto che il nostro sistema industriale rischia di andare a rotoli?”. Per Bombardieri, UIL:”Disponibilità a discutere della detassazione degli aumenti contrattuali se il governo decide di cambiare le scelte”. Il pseudo sindacato CISL, nella veste di Luigi Sbarra, appoggia la Meloni e continua a seguire la politica di destra, Uno pseudo sindacato che si inchina alle scelte della Meloni e del suo potere contro i cittadini. Luigi Sbarra parla di incontro positivo:“Abbiamo espresso apprezzamento per molte misure, ci sono parti della manovra che devono essere cambiate e migliorate, significativo il taglio del cuneo, misure per la famiglia e natalità”. I segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi sulla manovra hanno confermato le ragioni alla base dello sciopero generale proclamato per il 29 novembre. “Non si sono potuti fare passi avanti – ha affermato Maurizio Landini – il Governo ha riconfermato che la manovra è quella presentata in Parlamento. I margini sono quelli, gli spazi di modifica sono limitati. Se si condivide l’impianto bisogna stare dentro quella logica. Noi confermiamo il giudizio di una pessima legge di bilancio che non affronta e non dà un futuro al Paese”. Landini ha poi dichiarato che sono confermate le ragioni dello sciopero del 29 novembre: “E’ assolutamente riconfermata la ragione dello sciopero generale del 29 e la necessità di invertire questa tendenza non più accettabile”. 


CGIL e Uil proclamano 8 ore di sciopero generale venerdì 29 novembre

La mobilitazione è stata indetta per chiedere di cambiare la manovra di bilancio, considerata del tutto inadeguata a risolvere i problemi del paese, e per rivendicare l’aumento del potere d’acquisto di salari e pensioni e il finanziamento di sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali


15 novembre conferenza stampa Cgil, associazioni e partiti “NO al ponte sullo Stretto”

15 novembre, si terrà a Roma, presso la Sala Capranichetta dell’Hotel Nazionale Montecitorio, la conferenza stampa “NO al ponte sullo Stretto”, promossa da Anpi, Arci, Cgil Messina, Cgil Reggio Calabria, Cgil Calabria, Cgil nazionale, Cgil Sicilia, Greenpeace, Invece del Ponte, Italia Nostra Messina, Legambiente, No Ponte – Capo Peloro Libera, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Rete degli Studenti Medi, Sinistra Italiana, Sbilanciamoci, Titengostretto, Verdi, UDU, UISP e WWF. L’appuntamento è alle ore 14 in Piazza Montecitorio 131.

Rende noto la CGIL: Dopo le manifestazioni svoltesi a Messina e Reggio Calabria, prosegue la mobilitazione contro un’opera ritenuta inutile e dannosa, anche in ragione delle continue forzature operate dal Governo e dal Mit in dispregio della legislazione sugli appalti pubblici, della normativa inerente la valutazione ambientale e del pericolo, evidenziato dalla stessa Ispra, di realizzare il ponte su una faglia attiva. Le organizzazioni e i partiti presenteranno alla stampa un documento e renderanno note le prossime iniziative


10 Novembre

Società stretto di Messina altera informazioni da inoltrare al ministero dell’ambiente per la realizzazione del ponte sullo stretto – Ingv smentisce di aver rilasciato certificazione sismica alla societa dello stretto

La società, voluta animosamente dal ministro alle infrastrutture Salvini, per la costruzione del ponte sullo stretto dal nome Società stretto di Messina, altera informazioni primarie per la sicurezza della costruzione del ponte in merito all’indagine sismica. Per poter avviare i lavori la società necessita di approfondimenti e del certificato sul rischio sismico rilasciato dall’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia da allegare alla documentazione da presentare alla commissione del ministero per l’ambiente che dovrà discutere del progetto e della messa in opera il 12 Novembre. La stesso commissione dovrà avere agli atti la documentazione e la relazione prodotta dal Dipartimento di Scienze della Terra della Sapienza e dall’Ingv sulla valutazione dei rischi sismici del progetto e in particolare, sulla presenza di faglie attive nell’area interessata alla costruzione del Ponte. False notizie diffuse da parte della società dello stretto smentite dall’Ingv. Il presidente dell’Ingv, Carlo Doglioni chiarisce che da parte dell’ente Ingv, non sono state effettuate indagini e rilasciato alcuna certificazione alla società stretto di Messina. La risposta di chiarimento, pubblicate su Repubblica, sono state inviate in due lettere al deputato Angelo Bonelli, rappresentante di Alleanza verdi sinistra, sostenitore in prima linea con gli attivisti No Ponte e i cittadini dell’area dello stretto:”Si rappresenta che l’Ingv non ha avuto incarico da parte della Stretto di Messina a svolgere indagini sulla presenza di faglie attive”. “Due ricercatori dell’Ingv hanno svolto analisi dell’area a esclusivo titolo personale e tali analisi non sono in possesso di questa amministrazione e non possono rappresentare l’opinione istituzionale dell’Ingv”. In relazione alla faglia nell’aria di Cannitello, versante dello stretto Calabria, su cui dovrebbe appoggiare il primo pilone, Ingv chiarisce:”Relativamente alla faglia Cannitello per valutarne la potenziale attività sarebbe necessario effettuare studi tramite trincee paleosismologiche che non risultano allo scrivente essere state realizzate recentemente da personale Ingv”. Sui coefficienti di resistenza alle accelerazioni sismiche presentate nella relazione dalla società dello stretto alla commissione del ministero dell’ambiente, risultano coefficienti sismici inferiori rispetto quelli rilevati:”Nella documentazione disponibile come riferimento di terremoto per il progetto del Ponte l’accelerazione al suolo utilizzata risulta essere di 0,58 a l’Aquila si sono registrate accelerazioni fino a 0,66 e ad Amatrice fino a 0.95. Ma lo Stretto di Messina può essere epicentrale per eventi sismici con accelerazioni facilmente superiori a 1 ma possibili anche fino a 1,5 – 2″. Bonelli ha notificato la relazione delle lettere del presidente Ingv Doglioni al Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess), con a capo la Meloni, incaricato di validare il progetto del Ponte. In un intervista su Repubblica:”Meloni non può più stare in silenzio di fronte a quello che sta emergendo”.”L’Ingv non è stata coinvolta nella valutazione di un’opera così importante e unica al mondo e Doglioni denuncia chiaramente la mancanza di esami e coefficienti sottostimati. La premier deve dare una risposta anche sulla deroga all’inedificabilità prevista da una circolare della Protezione civile su opere su faglie sismiche”,

Riflessione Blog: Oltre a rubare 14 miliardi di euro agli italiani che necessitano di priorità ben più importanti, gli ideatori del progetto del ponte sullo stretto, fanno carte false pur di avere vinta la battaglia egocentrica e dimostrare che sono sopra la volontà del cittadino. L’autocrazia raggiunge il limite del ricatto quando produce atto illecito. Il vero volto del ponte è la mafia a cui servono i soldi dei cittadini per finanziare un opera che non verrà mai a fine e che serve da collegamento allo stato-mafia. Una vecchia e obsoleta politica del compromesso di voti raccolti che oggi richiede il riscatto nella mazzetta dello stato, il ponte. Un attentato alla vita del cittadino che avrebbe una struttura non sicura data la sismicità del territorio, un luogo dove la natura ha sempre richiesto al libertà dei suoi spazi e oggi con le politiche attive alla tutela del territorio dovrebbe avere un rilievo importante nelle azioni del ministero all’ambiente. Abbiamo al potere megalomani che pensano che la natura e gli esseri umani debbano essere sottoposti e soggiogati alla loro paura, avallandosi del potere! I cittadini rischiano di perdere la tranquillità della propria vita a causa di menti insane. Squallido esempio di gestione della cosa pubblica che deve terminare. il ponte non sarà mai un opera voluta dal cittadino e dalla natura, se ne facciano una ragione gli autarchici! No Ponte! Vi consigliamo un bravo psicologo, perchè gente che mette in atto opere da infrastrutture pericolose sono solo da curare o da usare come esperimento per nuove soluzioni agli psicologi!


“Abbassate gli scudi” la manifestazione fascista fa abbassare la testa alle forze dell’ordine

A Bologna, ieri 9 Novembre, si è tenuta la manifestazione fascista di casa pound, con tanta di autorizzazione delle questura, dichiarandola non pericolosa anche dal viminale! Il concetto di pericolo è forviante nei confronti di chi inneggia al fascismo e alla persecuzione nazista, non lo è per i manifestanti antifascisti che si sono visti travolgere dai militari durante la manifestazione di dissenso contro i manifestanti di casa pound. Le forze dell’ordine hanno respinto l’attacco dei manifestanti antifascisti dando un immagine di poveri poliziotti in preda a facinorosi ribelli, così dicono dal viminale! La scusante del viminale è di voler far credere che i collettivi siano pericolosi ribelli perchè non avevano autorizzazione a manifestare, dimenticando che, quando le manifestazioni erano autorizzate, le forze dell’ordine hanno caricato sui manifestanti anche minorenni sotto comando del potere! Mentre difronte gli squadristi hanno abbassato gli scudi appena ricevuto il comando dal capo branco squadrista. E così la Meloni scende in campo e difende casa pound che sfilano davanti la stazione di Bologna, luogo in cui i fascisti compirono una strage mettendo una bomba il 2 agosto del 1980, provocando la morte di 85 persone! Si capisce bene che c’è una parte dei componenti militari, chiamate forze dell’ordine, che al regime ha aderito!

Il Presidente della Repubblica italiana Sandro Pertini:

“Il fascismo non è un’opinione, è un crimine. E ogni atto, ogni manifestazione, ogni iniziativa di quel movimento è una chiara esaltazione del fascismo e poiché il fascismo, in ogni sua forma è considerato reato dalla Carta costituzionale” .

Riflessione blog: Il blog è dalla parte dell’antifascismo, vedere sfilare bratte fasciste davanti i luoghi che rievocano stragi di cittadini, è un offesa alla democrazia e al popolo italiano. E’ dalla parte di coloro che credono nel tricolore e lo vogliono sventolare in onore della libertà conquistata dopo aver subito il nazismo. Il potere avalla casa pound e poi si mette in prima fila in difesa di Israele, non ricordando che il fascismo e il nazismo ha sterminato gli ebrei. Gli squadristi che mette in strada e che fà sfilare fanno parte di quella storia che ha sterminato gli ebrei. Brutta cosa l’incoerenza, ma è parte degli estremisti! Il potere condanna Landini, segretario del sindacato Cgil, perchè vuole la rivolta sociale, ma per rivolta sociale si intende non sottomettersi all’autarchia, e di questo il potere ha paura e sguinzaglia i ratti squadristi!


Legge di bilancio prevista la ricetta dematerializzata

Leggi di bilancio l’articolo 54 prevede la dematerializzazione delle ricette che arriverà su whatsapp o via mail, ogni ricetta  sarà registrata nel fascicolo sanitario elettronico. Il medico fornirà al paziente un codice da presentare al farmacista. La ricetta permette il ritiro del farmaco anche in regione diversa dall’emissione.


Deportazione nel lager Albania respinte cinque richiesta d’asilo

Notificate cinque respinte d’asilo per gli otto migranti deportati nel lager albanese. Nei giorni scorsi uno degli otto migranti è stato riportato in Italia a Brindisi, a bordo della nave Libra, a causa delle condizioni di salute non idonee durante l’esame medico all’arrivo nel porto di Shengjin. 


08 Novembre

Consiglio informale europeo – Dichiarazione sul nuovo patto per la competitività europea

Dichiarazione di Budapest sul nuovo patto per la competitività europea:”Accogliamo con favore le relazioni “Much more than a market” (Molto più di un mercato) di Enrico Letta e “The future of European competitiveness ( il futuro della competitività europea)” di Mario Draghi, che individuano sfide critiche e formulano raccomandazioni orientate al futuro. Dette relazioni costituiscono una solida base per portare avanti in modo ambizioso il nostro lavoro. Siamo consci del segnale d’allarme che lanciano. È indispensabile colmare con urgenza il divario in termini di produttività e innovazione, sia con i nostri concorrenti globali che all’interno dell’UE. Lavoreremo all’insegna dell’unità e della solidarietà a vantaggio di tutti i cittadini, di tutte le imprese e di tutti gli Stati membri dell’UE.

Conclusioni del Consiglio europeo dell’aprile 2024

Intensificare gli sforzi per garantire un mercato unico pienamente funzionante e liberarne appieno il potenziale quale fattore chiave per l’innovazione, gli investimenti, la convergenza, la crescita, la connettività e la resilienza economica. A tal fine, invitiamo la Commissione a presentare entro giugno 2025 una strategia orizzontale nuova e globale sull’approfondimento del mercato unico che comprenda una tabella di marcia con scadenze e tappe precise;

Compiere passi decisivi verso un’unione dei risparmi e degli investimenti entro il 2026 e realizzare con urgenza progressi per quanto riguarda l’unione dei mercati dei capitali. 

Assicurare il rinnovamento industriale e la decarbonizzazione dell’UE e fare in modo che quest’ultima rimanga una potenza industriale e tecnologica. A tal fine, svilupperemo una politica industriale europea volta a garantire la crescita delle tecnologie chiave di domani, prestando nel contempo particolare attenzione alle industrie tradizionali in transizione. Invitiamo la Commissione a presentare, in via prioritaria, una strategia industriale globale per industrie competitive e posti di lavoro di qualità;

Aumentare la nostra prontezza alla difesa e le nostre capacità di difesa, in particolare rafforzando opportunamente la base industriale e tecnologica di difesa

Far sì che l’Europa sia all’avanguardia della ricerca e dell’innovazione a livello mondiale, in particolare per quanto riguarda le tecnologie di rottura, e realizzare l’intento di raggiungere l’obiettivo di spesa pari al 3% del PIL in R&S entro il 2030. Siamo pronti a lavorare sulla proposta di Enrico Letta relativa a una “quinta libertà” per rafforzare la ricerca, l’innovazione e l’istruzione nel mercato unico;

Perseguire il duplice obiettivo della sovranità energetica strategica e della neutralità climatica entro il 2050. A tal fine, costruiremo in via prioritaria un’autentica Unione dell’energia caratterizzata da un mercato dell’energia pienamente integrato e interconnesso, attraverso la decarbonizzazione del nostro mix energetico e la fornitura di energia pulita e a prezzi accessibili a tutti i nostri cittadini e a tutte le nostre imprese. Saranno adottate misure urgenti per affrontare la situazione risultante dai prezzi elevati e volatili dell’energia elettrica in Europa e le relative cause;

Costruire un’economia più circolare ed efficiente sotto il profilo delle risorse e sviluppare un mercato integrato dei materiali secondari, in particolare per le materie prime critiche. A tal fine, invitiamo la Commissione a presentare la normativa sull’economia circolare;

Rafforzare le capacità tecnologiche dell’UE, accelerare la trasformazione digitale in tutte le industrie, cogliere le opportunità offerte dall’economia dei dati, garantendo nel contempo riservatezza e sicurezza, e favorire lo sviluppo di tecnologie innovative. Invitiamo la Commissione a presentare proposte al riguardo entro giugno 2025;

Realizzare un settore agricolo competitivo, sostenibile e resiliente, fornire un quadro stabile e prevedibile agli agricoltori, rafforzare la loro posizione nella filiera alimentare e assicurare una concorrenza leale a livello mondiale e nel mercato interno.

Mario Draghi al vertice Unione europea informale di Budapest

ha delineato l’aspetto economico per il futuro del patto di stabilità:””E’ possibile” spendere il 2% del Pil per la difesa rispettando il Patto di stabilità, “bisognerà prendere tutta una serie di decisioni: oggi bisogna decidere cosa fare perché questa è la nuova situazione”


Città in tilt per lo sciopero dei trasporti – Dalle infrastrutture si arrabbia il ministro

Tram, Bus e metro fermi per 24 ore per lo sciopero indetto dai sindacati. Lo sciopero è stato proclamato dai sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl-Fna. Le motivazioni dello sciopero, il rinnovo del ccnl, scaduto dal 31 dicembre 2023. Dalle infrastrutture nessuna soluzione che possa aprire ad un dialogo con i sindacati ma l’esternazione istintiva di chi si arrabbia credendosi al di sopra della volontà del popolo che esercita il diritto di contestare un sistema che sta portando in crisi i trasporti pubblici. Salvini, non avendo alcuna idea con il suo entourage emette l’ennesimo dictat che dovrebbe impaurire ed esterna in una nota dal ministero dei trasporti:“Il diritto allo sciopero è sacrosanto, ma è inaccettabile proclamare una mobilitazione selvaggia e senza tutele per chi ha bisogno di muoversi, di curarsi, studiare o lavorare. Troppi italiani sono in difficoltà perché la sconcertante Cgil inneggia alla rivolta sociale guarda caso di venerdì. Salvini non consentirà più a minoranze irresponsabili di boicottare l’Italia”.


07 Novembre

Libra in navigazione per raggiungere il lager albanese con a bordo otto deportati

La nave Libra riceve il comando dal potere di deportare otto migranti nel lager albanese. Il motivo della presenza a bordo della nave di poche unità di persone deportate lo piega Piantedosi parlando dei controlli a cui sono sottoposti i migranti prima di salire sulla nave: “La verifica delle vulnerabilità e delle condizioni che devono ricorrere” è “molto severo e ciò comporta che il numero di migranti prelevati sia tarato per difetto piuttosto che per eccesso”. Poi rammaricato di non averne potuti caricare altri perchè avevano i documenti dice:”Alcune decine di persone le abbiamo escluse perché hanno tirato fuori il documento d’identità per evitare il trattenimento. C’è stata quindi una deterrenza e tutto ciò è finalizzato a creare le condizioni per il rimpatrio”. Risultato della politica dei porti chiusi, in 48 ore sono sbarcate 1600 persone tra la costa siciliana e calabrese. Il fallimento della politica dei porti chiusi porta i persecutori di destra ad accanirsi ancora di più contro i migranti, non riuscendo a dimostrare la sconfitta della loro politica ostruzionista e discriminatoria. Anche i tribunali hanno respinto le deportazioni facendo tornare in Italia i migranti spediti nel lager albanese, motivazione la fantasiosa idea di dichiarare paesi sicuri quelli in cui è prevista anche la pena di morte, che equivale a dire: l’Italia vi deporta dei lager per rispedirvi a morire nei vostri paesi da cui siete scappati per salvarvi la vita, tutto ciò ha un nome persecuzione delle persone provenienti dagli stadi del sud del mediterraneo, insomma la brutta copia di ciò che ha fatto il fascismo


Valditara si offende e punisce l’insegnante Christian Raimo obbligando la sospensione per tre mesi e decurtando lo stipendio del 50%

Il docente è stato posto al provvedimento disciplinare dall’ufficio scolastico regionale di tre mesi di sospensione del servizio e il decurtato lo stipendio del 50%. Il franco tiratore è l’offeso Valditara, a capo del ministero dell’istruzione, la causa è aver espresso il libero pensiero sul ministro durante il dibattito dal palco della festa annuale di Alleanza verdi e sinistra. Christian Raimo docente e scrittore, non simpatico e non amato dalla destra, è stato usato come monito verso gli insegnanti, alunni e collettività per a intimidire il diritto di espressione.

Spiega in una nota il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio, Anna Paola Sabatini: 

“In merito alla recente sanzione inflitta al Prof. Christian Raimo a seguito di dichiarazioni pubbliche offensive nei confronti del Ministro Valditara che definiscono quest’ultimo “cialtrone” e “lurido” e che “va colpito come la Morte Nera” non possono essere considerate una critica costruttiva; al contrario, si configurano come un’offesa che viola i principi fondamentali di rispetto reciproco e dialogo civile. Preme ricordare che il docente era stato già precedentemente oggetto di sanzione perché, in occasione di un suo intervento in una trasmissione televisiva, aveva affermato di incitare i giovani alla violenza. L’offensività delle dichiarazioni assume un carattere di particolare gravità quando sono indirizzate a un rappresentante delle istituzioni. La situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che tali affermazioni sono state proferite da un docente. I docenti ricoprono un ruolo fondamentale nella formazione delle giovani generazioni e dovrebbero rappresentare un esempio di comportamento etico e civile per gli studenti. Incoraggiare il rispetto e la tolleranza è parte integrante della loro missione educativa. Che si difenda a oltranza chi, nonostante il proprio ruolo educativo, abbia, oltretutto, nel proprio percorso dichiarato pubblicamente che avrebbe insegnato storia militare per formare truppe volte ad assediare il Ministero dell’Istruzione, quanto fosse giusto picchiare un avversario politico, che abbia definito la premier in modi indicibili, e altri episodi analoghi divulgati peraltro anche attraverso mezzi caratterizzati da una diffusività elevatissima. Il suo ruolo di docente e di educatore, soprattutto, non può non tenere in considerazione che questa dicotomia non possa essere scissa”.

Gli alunni del liceo hanno espresso solidarietà al loro insegnante affiggendo uno striscione con la scritta, “Tre mesi di sospensione per un’opinione” e convocato un’assemblea per discutere la vicenda.

I sindacati FLC CGIL Nazionale e la FLC CGIL Roma e Lazio impugneranno il provvedimento

In una nota:”Troviamo questo provvedimento di una gravità inaudita, poiché Raimo ha espresso le proprie valutazioni e idee in occasione di una manifestazione politica e non certo a scuola o durante il servizio. Per la FLC CGIL e la FLC CGIL di Roma e Lazio questo atto è null’altro che una censura politica mascherata da sanzione disciplinare e prefigura una limitazione della libertà di espressione, garantita a tutti i cittadini nel nostro paese dalla Costituzione, indipendentemente dalla loro condizione lavorativa”. “La FLC CGIL oltre a esprimere piena solidarietà al prof. Raimo attuerà tutte le azioni di tutela legale e sindacale per impugnare il provvedimento e invita tutto il personale a partecipare alle iniziative che saranno messe in campo a difesa della libertà di espressione”. 

AVS difende Raino

Il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni in una nota:”Colpirne uno per educarne cento, si sarebbe detto.  È così che la punizione a Raimo diventa esemplare ed è un messaggio agli altri docenti, a studenti e studentesse e alle famiglie: la libertà di espressione e la libertà di dissenso costano e lo paghi a caro prezzo e sulla tua pelle”.


La sarcastica ironia della Meloni contro i sindacati sulla tutela dei lavoratori

Dopo aver sputato addosso al salario minimo, rigettato l’ipotesi della settimana corta, non aver intrapreso nessuna azione di tutela per la sicurezza del lavoro, con il suo grosso e grasso stipendio pagato dagli italiani per reggere il potere offendendo la dignità dei lavoratori e dei sindacati, la Meloni in giro per l’Europa e guarita dall’influenza venutale a ridosso dell’incontro con i sindacati, schernisce i lavoratori intervenendo su Radio Rai1 durante la trasmissione un giorno da pecora, ospite il presidente della commissione Bilancio deputato di Fratelli d’Italia Marco Osnato, presidente della commissione Bilancio, i conduttori Geppi Cucciari e Giorgio Lauro hanno chiesto a Osnato di inviare un un messaggio alla Meloni per rincerarsi dello stato di salute data l’influenza. Scrive Osnato:”Sono stato costretto da quelli di ‘Un giorno da pecora’ a chiederti come stai”. La Meloni che si trova al vertice della Comunità Politica Europea, per il tavolo sui migranti, sempre a spsese degli italiani e protetta e tutelata nella sua incolumità e pagata profumatamente senza che nessuno sputi sul suo salario, risponde: “Male in verità, ma non avendo particolari diritti sindacali sono a Budapest per il Consiglio europeo a fare il mio lavoro”.

Riflessione Blog: L’ironia della Meloni è la palese presa in giro al cittadino che ogni giorno, sul posto di lavoro, rischia la vita o la perde. E’ sputare addosso al sacrificio dei cittadini che la mantengono per svolgere un attività di tutela e che la Meloni e il suo potere beffeggia aiutando il capitalista ad approfittare del lavoratore. I sindacati nascono dalla lotta operaia e questo infastidisce la destra, cosciente che la classe operaia è l’elemento da tenere sotto controllo per sottomettere ogni azioni di ribellione al potere. Assistiamo e subiamo alla più grande mancanza di rispetto che le istituzioni palesano sul cittadino. Il fastidioso continuo attacco alla libertà è condito dal beffeggiare il popolo. Landini segretario della CGIL, chiede di ribellarci, non perchè è un fomentatore di massa, ma per lottare contro chi oggi ha deriso del lavoratore. Non è stata intrapresa nessuna azione di governo per la tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro, facendo si che, le morti sul lavoro diventino una cosa scontata da dover subire. Nessuna azione che migliori la qualità della vita, ma solo attacchi contro la popolazione. Se vogliamo difendere la nostra democrazia dobbiamo essere consapevoli che in questo momento, dobbiamo lottare. Andrà ancora più in declino il nostro di diritto democratico con la presenza di un imbastitore di tele per trappole come Trump, che gode della remissione della destra italiana e beneficia dell’appoggia di menti estremiste come Putin e Orban! Il 29 Novembre ci sarà lo sciopero generale indetto dai sindacati, partiamo da questo momento di partecipazione! Bisogna avere il coraggio di credere nell’Italia!


Codacons aumento delle tariffe per le utenze del gas di 64 euro l’anno

Comunicato stampa Codacons:”Con le nuove tariffe del gas per gli utenti vulnerabili la bolletta media, considerato un consumo pari a 1.100 metri cubi annui a famiglia, si attesta a 1.284 euro, equivalente ad una maggiore spesa annua, nell’ipotesi di prezzi costanti, pari a 64 euro e nucleo rispetto alle tariffe di settembre. Rispetto allo stesso periodo del 2021, i prezzi del gas risultano a ottobre più elevati del 20,5%, pari ad una maggiore spesa in tre anni da +219 euro a nucleo. Una situazione che, tuttavia, potrebbe cambiare in peggio nei prossimi mesi. Con la corsa autunnale alle scorte di gas da parte dei vari paesi, infatti, i prezzi sui mercati internazionali rischiano di subire uno scossone al rialzo, con effetti diretti sulle tariffe praticate ai consumatori e sulla spesa energetica degli italiani”


Biden parla alla nazione la “mia squadra assicurerà una transizione pacifica”

74 giorni alla fine del mandato dell’amministrazione dei Biden, poi la casa bianca ritornerà ad avere l’inquilino Trump. Il popolo americano ha scelto e Biden lo sottolinea:”Accettiamo la scelta fatta dal Paese. Non puoi amare il Paese solo quando vinci, non puoi amare il vicino solo quando concordi con lui”. Biden chiede di abbassare la tensione:”Dobbiamo far scendere la temperatura e mantenere l’integrità del sistema elettorale americano che è onesto, giusto e trasparente. Possiamo fidarci del nostro sistema elettorale, anche quando perdiamo. Farò il mio dovere come presidente: onorerò la Costituzione e il 20 gennaio ci sarà un trasferimento pacifico del potere”. Ha ringraziato Kamala Harris per il lavoro svolto e per la riuscita della campagna elettorale:”Ha portato avanti una campagna che è stata fonte di ispirazione. Lei ha la scorza dura, ha un carattere forte, ha dato tutta se stessa e lei e il suo team devono essere orgogliosi. Insieme abbiamo cambiato l’America in meglio, lasciamo l’economia più forte del mondo. So che alcune persone ancora soffrono, ma le cose stanno cambiando rapidamente. Ora abbiamo 74 giorni fino alla fine del mandato. Facciamo sì che ogni giorno conti, è una responsabilità che abbiamo nei confronti degli americani. Le battute d’arresto sono inevitabili, ma arrendersi è imperdonabile. Tutti noi cadiamo, ma il nostro carattere si misura, come direbbe mio padre, dalla rapidità con cui ci rialziamo. Una sconfitta non significa che siamo stati sconfitti definitivamente. Abbiamo perso questa battaglia ma l’America dei vostri sogni vi chiede di rialzarvi. Andrà tutto bene, ma dobbiamo restare impegnati. Non dobbiamo dimenticarci di quanto abbiamo fatto. Lasciamo l’economia più forte al mondo”. Kamala Harris nel suo discorso dalla Howard University di Washington:”Accetto la sconfitta ma non la fine della lotta per la nostra libertà. La lotta per il nostro Paese è un lavoro duro, ma ne vale sempre la pena”


06 Novembre

Il Tribunale di Palermo ha sospeso il giudizio di convalida del trattenimento di due migranti disposto dal decreto Cutro 

Giudizio sospeso dal tribunale di Palermo sul trattenimento di due migranti previsto dal decreto Cutro in materia di procedura accelerata in frontiera, il trattenimeno dei due migranti era stato disposto dal questore di Agrigento. Il tribunale chiede alla Corte di giustizia dell’Unione europea di chiarire la definizione di paese sicuro prevista dal decreto Cutro, con le norme europee vigenti. I due migranti, provenienti dal Senegal e dal Ghana, erano trattenuti a Porto Empedocle. Nell’ordinanza si legge:”L’opinione di questo giudice è che il diritto unitario vigente non consenta di designare sicuro un Paese con esclusione di categorie – e a maggior ragione di dichiararlo sicuro per intero quando risulti che per alcune categorie di persone non lo sia – per considerazioni che corrispondono sostanzialmente a quelle già espresse nella motivazione della sentenza del 4 ottobre 2024 dalla Grande sezione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea con riferimento alla esclusione per parti del territorio”.


Sciopero del trasporto pubblico locale

Trasporto pubblico in sciopero per 24 ore, giorno otto novembre. Lo sciopero è stato proclamato dai sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl-Fna. Le motivazioni dello sciopero:”Non si tratta di uno sciopero che chiede soltanto il rinnovo del ccnl, scaduto dal 31 dicembre 2023, ma vuole provare ad aprire nel Paese una riflessione su un sistema di mobilità collettiva che, senza una riforma di sistema, rischia gradualmente di sparire, ormai non più solo nelle zone a bassa domanda, ma anche nei medi centri urbani e nelle grandi città. Assenza di risorse adeguate, 1,5 miliardi di tagli negli ultimi 10 anni e mancanza di politiche di programmazione producono un modello di mobilità sempre più incapace di intercettare le necessità della cittadinanza”. “Venerdì 8 novembre, a differenza dei precedenti scioperi – riferiscono le organizzazioni sindacali – non si prevede, nel rispetto della legge 146 che regolamenta il diritto di sciopero, la garanzia totale del servizio nelle fasce orarie che tutelano la mobilità dei viaggiatori ma sarà garantito, durante le fasce orarie previste a livello locale, l’utilizzo del 30% del personale viaggiante ed inoltre i servizi assolutamente indispensabili per la generalità degli utenti come collegamenti con porti e aeroporti nonché quelli specializzati di particolare rilevanza sociale quali trasporto dei disabili e scuola bus per materne ed elementari”


Trump 47° presidente degli Stati Uniti d’America – Traballa la libertà e la democratica

Trump rieletto Presidente dello Stato con la bandiera stelle e strisce. Dell’America e della sua libertà la maggioranza del paese se n’è dimenticata, affidando il governo nelle mani di un anti liberale, seguace dell’estremismo, autarca, un uomo confuso tra l’essere un giocoliere e rappresentare USA. Un soggetto che ha fatto della sua vita il capitale, tanto da porsi al comando di migliaia di persone che, più che ammirarlo, lo temono. Un capitalista che si è buttato in politica per protagonismo e che oggi decide delle sorti delle guerre istaurando alleanze con gli estremisti, Netanyahu, che alimenta l’odio verso la Palestina, in un genocidio continuo nascondendosi dietro la causa ebraica, fomentando la cruente violenza bellica. Trump, che riceve le congratulazione del Presidente Ucraino, che gli ricorda la collaborazione alla guerra che combattono gli ucraini per l’indipendenza, ponendo l’accento sul’alleanza con le nazioni europee: “Ucraina, in quanto una delle più forti potenze militari d’Europa, si impegna a garantire pace e sicurezza a lungo termine in Europa e nella comunità transatlantica con il supporto dei nostri alleati”, scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy. La tensione tra Unione europea e Trump è forviata dalle finte congratulazioni per la vittoria elettorale, ma Trump non ama L’unione Europea e collaborare! A porre l’accento sul tema sono le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio di congratulazioni a Trump:”Tali legami, che includono l’imprescindibile dimensione euro-atlantica, sono di vitale importanza, ancor più nell’attuale contesto internazionale segnato da conflitti e focolai di instabilità. Nella ricerca di soluzioni efficaci alle gravi crisi del presente Roma conferma la sua ferma volontà di lavorare d’intesa con Washington, bilateralmente e in tutti i consessi multilaterali, oltre che nella cornice delle relazioni tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea”. Parte degli americani hanno scelto di non essere liberi e di vivere lì dove da oggi: c’era una volta l’America


Olaf Scholz licenzia il ministro delle Finanze Christian Lindner

Scholz si sbarazza di Lindner per aver tentato di mettere in crisi il governo chiedendo le elezioni anticipate. Non ci pensa due volte il cancelliere e se ne sbarazza prima del vertice di coalizione in cui si discuterà delle soluzioni per arginare la crisi del governo, voluta dai liberali.


05 Novembre

Spagna il governo stanzia 10,6 miliardi di euro per ricostruire le zone colpite dall’alluvione

Il Consiglio dei Ministri spagnolo ha approvato un primo pacchetto di misure volte ad aiutare le case, le aziende e i comuni dei 78 comuni valenciani, castigliani, manciani e andalusi colpiti dalla DANA. Un piano di aiuti composto da tre fasi. La prima, immediata e urgente risposta; il secondo, incentrato sulla ricostruzione, ed un terzo volto al rilancio e alla trasformazione dei territori colpiti. Il primo ministro Pedro Sanchez annuncia la manovra che aiuterà la popolazione delle aeree colpite dall’alluvione. Scrive su X il primo ministro:”Fin dal primo momento, il governo spagnolo sta lavorando in quattro aree prioritarie: salvare vite umane, recuperare i corpi dei defunti, garantire la sicurezza nelle strade e ripristinare forniture e servizi nelle zone colpite. Sono stati compiuti progressi importanti, ma sappiamo che ciò non basta. Dobbiamo continuare a lavorare, senza distrazioni. Con più risorse, più coordinamento e più impegno fino al ripristino della normalità. Abbiamo approvato un primo pacchetto di misure volte ad aiutare le abitazioni, le imprese e i comuni dei comuni colpiti dal DANA. Abbiamo appena approvato 10,6 miliardi di euro per ricostruire la vita delle persone colpite da DANA. Aiuti diretti alle persone e alle aziende colpite; esenzioni ed esenzioni fiscali; e rafforzamento delle risorse finanziarie e umane dei consigli comunali. C’è molto lavoro da fare. Lo sappiamo. E saremo con le popolazioni colpite fino alla fine”. Il Ministero del Tesoro sospenderà la riscossione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche per i contribuenti colpiti dalla DANA nella provincia di Valencia in scadenza per domani. Una misura di cui beneficeranno 200.000 contribuenti. Sospeso: il pagamento dell’imposta sulla casa IBI, l’imposta sulle attività economica IAE, la tassa di circolazione, IRPEF, ridotta l’imposta sul reddito delle persone fisiche e dell’Iva.

La prima fase del piano prevede l’immediata e urgente risposta

Si applica a 78 comuni: 75 a Valencia, 2 a Castilla-La Mancha e 1 in Andalusia. Quadruplicati gli aiuti previsti dalla legge per morte, invalidità, danni alla proprietà e all’abitazione. Aiuti in caso di morte e invalidità: fino a 72.000 euro. Aiuti per danni alle cose e alla residenza abituale: Per distruzione totale dell’abitazione: fino a 60.480 euro. Per danni che colpiscono la struttura dell’abitazione: fino a 41.280 euro. Per danni che non influiscono sulla struttura dell’abitazione: fino a 20.640 euro. Per danni ad elementi comuni di una Comunità di quartiere: fino a 36.896 euro. Nel caso dei beni di prima necessità comprende mobili, elettrodomestici e tutto ciò che rende abitabile la casa: fino a 10.320 euro. Eliminati i requisiti di reddito per accedere agli aiuti. Concessi aiuti diretti alle PMI e ai lavoratori autonomi nelle aree più gravemente colpite dalla DANA, per un valore di 838 milioni. Lavoratori autonomi: 5.000 euro. Microimprese 10.000 euro (meno di 1 milione di fatturato) incrementabili a 150.000 euro (più di 10 milioni di fatturato)


Incontro blindato tra Meloni e il vice presidente del consiglio superiore della magistratura il leghista Fabio Pinelli a Palazzo Chigi – Sconosciuto l’incontro al Colle

Un incontro blindato tra Meloni e Fabio Pinelli vice presidente del CSM, fedele leghista a palazzo Chigi, i palazzi della Repubblica che rappresentano la democrazia italiana sono ostaggio dei complotti della politica di destra. Nessun impegno con la premier era previsto e comunicato al Presidente della Repubblica a capo del CSM al termine del quale, da palazzo Chigi, non è trapelata alcuna informazione sui contenuti affrontati, nè per mezzo stampa, nè al CSM. Un atto di sfida alla magistratura da parte del potere all’esecutivo che continua ad attaccare l’indipendenza dell’organo giurisdizionale e inasprire i toni dopo le sentenze dei tribunali di sospendere la deportazione dei migranti e la messa in discussione della lista prevista nel decreto paesi sicuri voluto dalla Meloni e dai suoi alleati. La destra richiama i suoi e si accanisce sul CSM sfruttando la presenza del vicepresidente leghista Pinelli, avvocato penalista che ha in attivo nel suo curriculum l’aver difeso il social media manager di Matteo Salvini, Luca Morisi, indagato per cessione e detenzione di sostanze stupefacenti. Salvini cerca di capire i meccanismi e scoprire le correnti che non riesce a controllare, la Meloni cerca il capo espiatorio per contrastare la mancanza di potere sul CSM, magari addossando la colpa al Capo dello Stato contro cui si accanisce attraverso la riforma costituzionale. Una vecchia storia già vista al tempo di Berlusconi quando il CSM era un organo da controllare e scomodo al suo esecutivo. I consiglieri del Csm, tranne i membri di Magistratura Indipendente, chiedono al vice presidente di essere informati “nel plenum di domani o nella sede meglio ritenuta, dei contenuti affinché il Consiglio possa avere contezza di un passaggio tanto rilevante istituzionalmente”. Puntualizzano “l’incontro è avvenuto in un momento particolarmente delicato nei rapporti tra politica e magistratura”.


Il consiglio regionale della Campania approva la legge per il terzo mandato

Passa la legge per la rielezione del Presidente di regione al terzo mandato alla regione Campania, con 33 voti favorevoli, 16 contrari e un astenuto. Si aprono le porte alla ricandidatura per l’attuale Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Meritevole vittoria per l’amministrazione De Luca che ha portato avanti progetti e obiettivi importanti per l’intera campania, un presidente che ha lottato anche contro la forza del potere al governo per ottenere i diritti per la pubblica amministrazione a favore del cittadino. Non le manda a dire De Luca ma esterna il pensiero e questo dà fastidio anche al PD che non approva la decisione del consiglio regionale e non appoggeranno la candidatura del Presidente della Campania. La segretaria del PD Schlein e il PD rimarcano:”Prendiamo atto ma non ci spostiamo di un millimetro. Al di là del voto di oggi Vincenzo De Luca non sarà il candidato presidente sostenuto dal Pd alle prossime regionali”. Una dichiarazione che alimenta forza alla destra che gioca sulla divisione dei partiti di sinistra, perdere De Luca in questo momento nel PD vuol dire disperdere voti!


04 Novembre

“Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate”

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 4 novembre, “Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate”, ha celebrato la Festa delle Forze Armate in Piazza San Marco, a Venezia. La Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate è stata istituita in ricordo della vittoria dell’Italia durante la Prima guerra mondiale, che portò all’unificazione della patria


Decreto paesi sicuri imbarca il No dei tribunali – Salvini offende la magistratura

Due le sentenze che esprimono la contrarietà alla definizione di Paesi sicuri prevista dal decreto, voluto dal potere Meloni. La politica dei porti chiusi e delle deportazione della destra incontra l’ostacolo dei tribunali. La magistratura segue il suo corso e applica la legge senza alcuna intimidazione da parte della politica al potere che provoca lo scontro con la magistratura. Il tribunale di Catania ha disapplicato il decreto della lista paesi sicuri, il giudice Massimo Escher non ha convalidato il trattenimento di un migrante, proveniente dall’Egitto e sbarcato a Pozzallo, sarà il magistrato a verificare la definizione di paese sicuro. Si legge nella sentenza di Catania: Il decreto “non esime il giudice dall’obbligo di verifica della compatibilità di tale designazione con il diritto dell’Unione europea, come affermato in modo chiaro e senza riserve dalla Corte di giustizia”. Il giudice ritiene che l’Egitto non sia un paese sicuro, limita i diritti civili, discrimina le donne, la polizia perseguita con maltrattamenti i cittadini, è il paese con un alto numero di sentenze in cui si applica la pena di morte. Questi elementi secondo il giudice: Evidenziano l’esistenza in Egitto di gravi violazioni dei diritti umani, che persistono in maniera generale e costante e investono non solo ampie categorie di persone, ma il nucleo stesso delle libertà fondamentali che connotano un ordinamento democratico”. Sul caso dei dodici migranti deportati nel lager albanese, il tribunale di Roma ha sospeso la richiesta di asilo di uno dei dodici migranti, rinviando il decreto paesi sicuri alla Corte di giustizia europea. La presidente di sezione Luciana Sangiovanni chiede alla Corte: “Non sfuggirà alla Corte la grave crisi istituzionale provocata in Italia dalle prime decisioni dei tribunali”. Le sentenze provocano la reazione del potere al governo, ormai palesamene in una crisi isterica contro i magistrati, Salvini è in cerca del colpevole, non riuscendo a perseguitare della povera gente, accanto lui la Meloni e il suo partito sono particolarmente infastiditi della presenza senza controllo della magistratura e continuano a inveire contro il potere giurisdizionale. Salvini: “Per colpa di alcuni giudici comunisti che non applicano le leggi, il Paese insicuro ormai è l’Italia. Ma noi non ci arrendiamo!”. Dal partito di Fratelli d’Italia il capogruppo alla Camera Tommaso Foti:”La pretesa, da parte di alcuni giudici, di sostituirsi al Parlamento è fuori luogo poiché costituisce una pericolosa ingerenza nel procedimento legislativo”. La magistratura risponde agli attacchi ingiusti e privi di ogni dignità politica e istituzionale del potere esecutivo, in una nota la Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale: “I continui attacchi mediatici ai giudici che assumono decisioni sgradite al potere ci costringono a prender nuovamente parola per denunciare le ferite che questo abusato triste copione reca anzitutto alle istituzioni del Paese. Non si accetta l’autonomia e l’indipendenza dell’ordine giudiziario, non si tollera che i giudici si esprimano senza assecondare la volontà ed i programmi del governo e della sua maggioranza. “In attesa delle riforme peggiorative dell’attuale assetto costituzionale il cui percorso parlamentare non a caso viene ora accelerato, si prova oggi ad impaurire i magistrati. Gli articoli di stampa non giovano a criticare nel merito i loro motivati provvedimenti, che restano in ombra, divengono nulla più che l’occasione per puntare l’attenzione sulle loro persone, sulle loro vite private. Si rastrellano informazioni, anche le più estranee alla materia su cui hanno deciso, per delineare pubblicamente il profilo del magistrato di parte e ostile.
L’accusa di politicizzazione mediaticamente imbastita raggiunge qualunque magistrato, sol che decida in senso contrario alle attese del governante di turno. Si respira un’aria pesante. Confidiamo fermamente che tornino a prevalere il rispetto istituzionale e la ragione democratica”


Sindacati indicono sciopero del personale delle ferrovie di otto per domani

I sindacati di categoria Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast Confsal e Orsa Trasporti, hanno indetto lo sciopero del personale delle ferrovie per domani per otto ore, saranno interessati i treni a lunga e breve percorrenza. Lo sciopero è stato indetto a seguito della violenza subita da un capotreno a bordo del treno regionale Genova-Busalla. Il capotreno è stato accoltellato da due passeggeri, una coppia di fidanzati, dopo aver chiesto il biglietto i due si sono rifiutati di esibirli, quindi il capotreno ha chiesto che scendessero dal convoglio, scesi dal treno hanno aggredito il capotreno, accoltellandolo. Il capotreno è stato soccorso, ricoverato in codice rosso all’ospedale Villa Scassi, la ferita non ha intaccato organi vitali, è stato dimesso con una prognosi di 14 giorni. L’aggressore è stato fermato, per aperta un indagine condotta dal pubblico ministero Sabrina Monteverde che ne ha disposto l’arresto, Faret Kamel Salem Al Shahhat, è la fidanzata sono accusati di lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale


03 Novembre

Studentessa iraniana si spoglia per protestare contro la polizia per non aver indossato il velo correttamente

E’ accaduto il 2 novembre a Teheran presso l’università della Scienza e della Ricerca, una studentessa è stata fermata dalla polizia morale nel cortile antistante all’università, la colpa della ragazze era di non aver indossato correttamente il velo, quindi non indossava abiti consoni al costume morale imposto in Iran, la ragazza per protesta ha tolto il velo e si è spogliata degli abiti mantenendo la sola biancheria intima, sotto lo sguardo degli studenti che filmavano la scena in seguito diffuso sui social e condiviso da milioni di utenti nel mondo. La ribellione e la diffusione della notizia è un atteggiamento che il regime odia, non riuscire a controllare la ribellione non deve avere nessuna visibilità poichè porterebbe nuovamente a ciò che è accaduto nel 2022. In seguito la ragazza si è incamminata lungo il viale, ed è stata raggiunta e fermata da un auto della polizia, per essere posta agli arresti. Della ragazza non si sà più nulla, neppure la famiglia è stata messa al corrente, il regime ha già trovato la scorciatoia per giustificare il gesto e condannare la ragazza, dichiarandola affetta da disturbi mentali. Il direttore delle pubbliche relazioni dell’Università islamica Azad di Teheran su X ha dichiarato: “A seguito di un atto indecente da parte di una studentessa dell’università, la sicurezza del campus è intervenuta e l’ha consegnata alle autorità di polizia. I moventi e le ragioni sottostanti alle azioni della studentessa sono attualmente sotto inchiesta. Le indagini iniziali rivelano che la donna soffre di un disturbo psicologico ed era in grave stato di sofferenza”. Amnesty Iran ha chiesto il rilascio della ragazza su X: “Le autorità iraniane devono rilasciare immediatamente e incondizionatamente la studentessa universitaria che è stata violentemente arrestata il 2 novembre dopo essersi tolta i vestiti in segno di protesta contro l’applicazione abusiva del velo obbligatorio da parte degli ufficiali di sicurezza dell’Università Islamica Azad di Teheran. In attesa del suo rilascio, le autorità devono proteggerla dalla tortura e da altri maltrattamenti e garantire l’accesso alla famiglia e all’avvocato. Le accuse di percosse e violenza sessuale contro di lei durante l’arresto necessitano di indagini indipendenti e imparziali. I responsabili devono essere tenuti a rispondere delle loro azioni”.

La legge sul velo si è inasprita ancora di più in Iran, sono previste multe e detenzione, accompagnate da atti di violenza da parte della polizia morale. L’inasprimento della legge è avvenuta a seguito della rivolta delle donne contro l’imposizione dell’hijab scoppiata nel 2022, causando la morte e violenza di molte ragazze, tra cui Mahsa Amini, una ragazza di 22 anni di origine curda arrestata dalla polizia morale per non avere indossato il velo correttamente mentre passeggiava a Teheran, nel settembre del 2022. Una morte dovuta alla violenza fisica subita durante la detenzione dalla polizia, nascosta dalla dittatura iraniana come un malore fisico della ragazza. Da quel momento Masha è diventato il simbolo della libertà delle donne nel mondo. In Iran la rivolta è proseguita, le donne hanno espresso il loro coraggio hanno tolto il velo e si sono tagliate i capelli, questo gesto è stato condiviso dalle donne nel resto del mondo.


Medici senza frontiera in Afghanistan salvano tre gemelli

I genitori dei tre gemelli sono stati coinvolti in un incidente stradale, la mamma è ancora incinta, la corsa in ospedale del padre per salvare la compagna e i suoi piccoli, i medici senza frontiera dell’ospedale Boost nella provincia di Helmand, salvano la vita alla mamma dei piccoli e i tre gemelli soccorsi in terapia intensiva neonatale. I piccoli stanno bene e sono tornati a casa con i genitori. Scrive su X Medici senza frontiera: “Shakira accoglie i suoi tre gemelli – due maschi e una femmina – all’ospedale Boost che supportiamo nella provincia di Helmand, in Afganistán . Il giorno in cui sono nati, lei e suo marito, Rahmatullah, hanno subito un incidente che ha lasciato Shakira ferita e priva di sensi. Temendo di perdere moglie e figli, Rahmatullah portò Shakira in ospedale. Fortunatamente, i tre gemelli sono nati sani e salvi e sono stati dimessi dall’unità di terapia intensiva neonatale. La madre, Shakira, si sta riprendendo.


Alluvione Spagna Sanchez e Re Felipe aggrediti dalla popolazione

La visita nel luogo in cui l’alluvione ha provocato maggiori danni vicino a Valencia, ha ricevuto la visita del primo ministro spagnolo Pedro Sanchze e il re Filipe con la sua consorte. A Paiporta non c’è stata un accoglienza calorosa per le istituzioni e la monarchia, ma il lancio di fango e le grida dei cittadini “Assassini”, per Sanchez anche una bastonata alle spalle! L’auto del premier è stata violentemente aggredita dai manifestanti che hanno distrutto i vetri dei finestrini posteriori. Sanchez ha dovuto lasciare Paiporta e si è diretto al Centro di emergenze della Comunità di Valencia: “Voglio esprimere tutta la solidarietà e il riconoscimento dell’angoscia e della sofferenza patite dalle popolazioni”, “condanno ogni tipo di violenza”. I morti a Valencia salgono a 217. L’area è completamente distrutta, caratterizzata da un cimitero di auto e acqua che continua a ridare corpi. Per domani, AEMET la stazione meteorologica di stato spagnola, aveva previsto l’allerta rossa, alle 21, l’allerta è stata disattivata, su X, AEMET scrive: “Abbiamo disattivato l’allerta rossa nella provincia di Valencia, ma nelle prossime ore continuerà il pericolo significativo dovuto a forti piogge nella Comunità Valenciana e nel sud della Catalogna. In alcune zone proseguiranno nella prima metà di lunedì”. Agenzia Meteorologica dello Stato.

Riflessione Blog:Valencia piange ed sarà difficile rialzarsi. Ma se Valencia si fà trascinare dall’enfasi dei militanti rivoltosi di destra, vedranno le istituzioni lontane, e saranno manipolati da quella politica di destra che in questo momento è in cerca di opportunità per riscattarsi! E non si rialzeranno certo manifestando con violenza! La politica di destra non ha pietà del cittadino e la Spagna dovrebbe guardare cos’è accaduto in Italia, nella regione dell’Emilia Romagna, abbandonata dal potere, solo per aver scelto, votato a grande maggioranza l’amministrazione di sinistra. I cittadini stanno ricostruendo la propria vita senza inchinarsi al potere, con dignità!


02 Novembre

ACI-ISTAT: report degli incidenti stradali 2023 – 13 Regioni con tasso di mortalità sopra la media nazionale

Il report AC-ISTAT delinea l’andamento dei rischi di incidenti e mortalità sulle strade:

Diminuiscono i sinistri: 166.525, -0,4% e i morti: 3.039, -3,8%; aumentano i feriti: 224.634, +0,5%. Costi sociali pari a 22,3 mld.

In un 2023 nel quale le abitudini di spostamento degli italiani sono tornate a livelli pre-pandemia, le statistiche dell’incidentalità stradale fanno registrare un lieve miglioramento nel numero delle vittime e un aumento contenuto di incidenti e feriti. Lo scorso anno, infatti, sulle strade italiane si sono verificati 166.525 incidenti (+0,4%), con 3.039 morti (-3,8%) e 224.634 feriti (+0,5%). Rispetto al 2019 – benchmark per il decennio 2021-2030 – gli incidenti sono diminuiti del 3,3%, i morti del 4,2% e i feriti del 6,9%. In media, ogni giorno si sono verificati 456 incidenti (19 ogni ora), 615 feriti (25,6 ogni ora) e 8,3 morti (1 ogni 3 ore). Il costo sociale degli incidenti stradali con lesioni alle persone ammonta a quasi 18 miliardi di euro (1% del Pil nazionale). Aggiungendo i 4,3mld di euro di costi sociali per danni alle cose, si raggiungono i 22,3 miliardi di euro (pari all’1,1% del PIL).

Tasso di mortalità: 5,2 per 100mila abitanti. 13 Regioni sopra media nazionale – in aumento nei grandi Comuni: 4,6 (4,2 nel 2022)

Nel 2023, il tasso di mortalità – numero di morti per 100mila abitanti – risulta più elevato della media nazionale (5,2) in ben 13 Regioni. Nello specifico: Sardegna (7,0), Bolzano (6,7), Trento e Veneto (6,4), Emilia-Romagna (6,3), Marche, Lazio e Puglia (6,0), Calabria (5,9), Abruzzo (5,7), Toscana e Molise (5,5), Umbria (5,3).
Nel 2023, gli incidenti stradali registrati nei grandi Comuni (Torino, Milano, Verona, Venezia, Trieste, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Messina, Catania) hanno rappresentato il 25,5% del totale (42.496). Le vittime 429 (il 14,1%) sono aumentate del 10,0% rispetto al 2022 (+22,2% rispetto al 2019). Il tasso di mortalità stradale è salito a 4,6 (4,2 nel 2022, 3,4 nel 2021) contro una media nazionale del 5,2.

Indice di mortalità: 4,1 extraurbane, 2,7 autostrade, 1,1 urbane

L’indice di mortalità (morti su 100 incidenti) resta più elevato sulle strade extraurbane (4,1: 4,3 nel 2022) – scende sulle autostrade (2,7: 3,5 nel 2022), mentre sulle strade urbane (1,1) è identico a quello dello scorso anno. La media nazionale (1,8) è praticamente invariata dal 2010. Cause principali: distrazione (15,1% tot.), precedenza/semaforo (12,9%), velocità (8,4%).

Vittime:

in aumento monopattini, stabili pedoni, diminuiscono autocarri, moto, auto, ciclomotori.

Rischio mortalità:

maggiore esposizione: biciclette e monopattini. Utenti vulnerabili: 50% dei morti sulle strade. Pedoni rischiano 4 volte di più degli occupanti di auto


Nave Militare Libra pronta a un nuovo blocco di deportazione verso il lager in Albania

La nave Libra lascia il porto di Messina per prepararsi a trasportare un nuovo blocco di deportazione verso il lager albanese. La lista dei paesi sicuri è stata modificata con una nuova legge apartheid voluta dall’estremismo che avalla la politica dei porti chiusi, strategia per evitare ogni invasione di campo dei tanto scomodi magistrati che hanno contestato il sistema di deportazione del lager voluto da Meloni ed entourage.Mmagistrati che hanno rinviato la decisione di deportare 12 persone migranti, all’unione europea, attraverso la sentenza della Corte dell’Unione europea sulla definizione di paese sicuro. Il potere blinda le deportazione, ma privilegia i militari che mette di guardia per controllare i lager. Per loro, i massimi privilegi, con una spesa a carico dei cittadini di 9 milioni l’anno per 300 poliziotti che dovranno fare nulla di estenuante, tanto da doversi rilassare in resort a quattro stelle dotate di piscine e strutture ricreative. Tutto al costo unitario di 80 euro al giorno. L’appalto è stato vinto dalla società Rafaelo Rosort 

Riflessione Blog: la politica del razzismo è fonte di un passato vissuto che, in chiave moderna, riprende l’insegnamento, facendoci vedere una faccia gentile della deportazione. Il passato nazista ha costruito i lager per deportare persone che non hanno mai fatto male a nessuno, di cui non si conosceva il vissuto, condannati solo perché venivano da Stati in conflitto con la Germania nazista o non erano di razza pura, detti ebrei. I militari, le SS, nei lager avevano ogni beneficio per poter esercitare al meglio il loro lavoro: deportare, perseguitare, torturare, fucilare, accompagnare nelle camere a gas i detenuti! 


Notizie da giorno 16 a 30


29 Novembre

ISTAT Andamento: Aumento inflazione – Calo del fatturato dell’industria – Riduzione delle esportazioni e aumento delle importazioni

ISTAT – l’inflazione sale a +1,4%

Fonte ISTAT: Nel mese di novembre 2024 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una variazione su base mensile nulla e aumenta dell’1,4% su base annua, dal +0,9% del mese precedente. Le dinamiche inflazionistiche si concentrano in alcuni settori. Si acuiscono le tensioni sui prezzi dei Beni alimentari, che registrano una netta accelerazione della loro crescita su base annua, e dei Beni energetici, la cui spinta deflazionistica risulta fortemente ridimensionata. In accelerazione tendenziale sono anche i prezzi dei Servizi dei trasporti. A novembre, il tasso di crescita dei prezzi del “carrello della spesa” sale a +2,6% mentre l’inflazione di fondo si attesta a +1,9%.

Settembre 2024 – Calo congiunturale del fatturato dell’industria

A settembre si stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, diminuisca in termini congiunturali dello 0,3% in valore e dello 0,1% in volume. Si registrano flessioni sul mercato interno (-0,9% in valore e -0,6% in volume) ed incrementi sul mercato estero (+0,9% in valore e +0,7% in volume). Per il settore dei servizi, si osserva un aumento dello 0,5% in valore e dello 0,7% in volume, con dinamiche positive sia nel commercio all’ingrosso (+0,2% in valore e +0,3% in volume) sia negli altri servizi (+0,9% in valore e +1,0% in volume). Nel terzo trimestre 2024, in termini congiunturali, il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, registra un calo sia in valore (-1,3%) sia in volume (-1,8%). Nello stesso arco temporale il fatturato dei servizi diminuisce in valore (-0,3%) e in volume (-0,9%). In termini tendenziali e al netto degli effetti di calendario si registra una flessione nel settore dei servizi e si conferma una persistente dinamica negativa per il comparto industriale. 

Ottobre 2024 – Riduzione congiunturale delle esportazioni – aumento delle importazioni

La riduzione congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue27, spiegata principalmente dalla contrazione delle vendite di beni strumentali, è condizionata da operazioni di elevato impatto (cantieristica navale), registrate a settembre 2024; al netto di queste, si stima una riduzione più contenuta, pari a -1,6%. Su base annua, la flessione dell’export è dovuta alle minori esportazioni di beni strumentali ed energia. L’import aumenta su base mensile per effetto soprattutto dei maggiori acquisti di energia e beni strumentali; la sua flessione tendenziale è quasi totalmente spiegata dai minori acquisti di energia. Nei primi dieci mesi del 2024, la dinamica dell’export verso i paesi extra Ue è moderatamente positiva (+0,8%). Nello stesso periodo, l’avanzo commerciale con i paesi extra Ue raggiunge i 51,1 miliardi di euro (era +31,4 miliardi nei primi dieci mesi 2023).


28 Novembre

Sciopero generale – Domani 29 Novembre – L’Italia si ferma con o senza precettazione –

Domani l’Italia si ferma, la partecipazione allo sciopero non scende a compromessi con l’ostruzionismo del potere che, con banali scuse da parte del ministro alle infrastrutture Salvini, di voler non creare disagio al cittadino, e ha paralizzato in questi mesi, il traffico ferroviario e non riesce a gestire le infrastrutture, precetta lo sciopero. Il garante accoglie la precettazione, riducendo le 8 ore di sciopero a 4, i sindacati CGIL e UIL, impugnano la precettazione con il ricorso al Tar, oggi, il presidente della terza sezione del Tar respinge il ricorso d’urgenza contro  la precettazione. Domani l’Italia si ferma lo stesso, le azioni di ostruzionismo non fermano i lavoratori di autobus, metro, tram, autostrade e aerei, Ita Airways ha pubblicato la lista dei voli sospesi, lo sciopero non coinvolge le ferrovie che hanno già partecipato scendendo in sciopero la scorsa settimana, coinvolte anche autostrade. Aderisce anche il comparto della sanità, scuola, i dipendenti dell’Inps, e il personale del ministero della giustizia


Il leghista sindaco di Vigevano Andrea Ceffa è stato arrestato con l’accusa di corruzione

Secondo le indagini dei carabinieri di Pavia in materia di reati contro la Pubblica Amministrazione è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del Sindaco di Vigevano Andrea Ceffa, di una Consigliera Comunale e di tre Dirigenti di ASM Vigevano. Il leghista sindaco avrebbe procurato a una consigliera una consulenza a pagamento presso la società partecipata Asm per assicurarsi il suo appoggio politico in comune


27 Novembre

L’ibrida commissione europea raccoglie solo il 51,39% del consenso degli europarlamentari

Oscilla il sogno democratico europeo, la commissione si forma con i colori tendenti verso l’estremismo e il centrismo di destra. Una maschera indossata perfettamente dalla destra, per controllare la democrazia europea, inserendo figure che perseguono e si alleano con l’estremismo di destra. La commissione europea si forma trainata dalla Von der Leyen nel forzato moto delle votazioni e dei compromessi, in una finta alleanza di destra con il centrismo ibrido, e raggiunge solo il 51,39%. 720 eurodeputati chiamati al voto, con un quorum da raggiungere di 360, votano a favore, per dare vita all’organismo che si occuperà del futuro dell’unione, solo 370, 282 no e 36 astensioni. La Von der Leyen traballa con il calo di consensi che l’hanno confermata pari a 410 votanti, il centrismo ibrido non piace agli eurodeputati. Il voto italiano alla commissione, ha sbilanciato le forze di coalizione che hanno in mano il potere in l’Italia. Ago della bilancia è Fitto, ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR nel potere Meloni, l’italiano nominato dalla Von der Leyen come vicepresidente esecutivo per la Coesione e le riforme. Sarà responsabile del portafoglio relativo alla politica di coesione, allo sviluppo regionale e alle città. Dice la Von der Leyen:”Approfitteremo della sua vasta esperienza per contribuire a modernizzare e rafforzare le nostre politiche di coesione, di investimento e di crescita”. Una scelta che ha diviso il voto, 8 leghisti del gruppo dei Patrioti hanno votato no. Raccolto il no 10 eurodeputati del gruppo Left, a cui appartengono esponenti di Sinistra italiana e del M5s, no da parte dei 3 eurodeputati Verdi. L’Italia si esprime per la nomina della commissione con 52 eurodeputati italiani che votano sì e 23 no. Nel frattempo la Von der Leyen da le linee guida che seguirà:”La prima grande iniziativa della nuova Commissione sarà una Bussola della Competitività e sarà la cornice del nostro lavoro per il resto del mandato. La Bussola si baserà sui tre pilastri del rapporto Draghi. Il primo è chiudere il divario d’innovazione con gli Stati Uniti e la Cina, il secondo è un piano comune per la decarbonizzazione e la competitività, il terzo è l’aumento della sicurezza e la riduzione delle dipendenze”.


Forza Italia vota con l’opposizione l’emendamento presentato dalla Lega al decreto fiscale per la riduzione del canone Rai

Non piace a Forza Italia l’emendamento presentato dalla maggioranza che prevedeva il taglio del canone Rai. Tajani raduna i suoi e fa vedere a Meloni e Salvini come la sedia, apparecchiata da Berlusconi, oscilla appena schiocca le dita, quindi in disaccordo alla riduzione del canone Tajani in commissione bilancio spacca la maggioranza e dice no all’emendamento voluto dalla Lega. Tajani spiega:”Noi non abbiamo votato un emendamento che prevedeva il taglio del canone Rai di 20 euro perché lo consideravamo sbagliato e non utile ad abbassare la pressione fiscale. Bisogna trovare 430 milioni dal bilancio per finanziare la Rai. Con quei soldi invece si possono tagliare veramente le tasse. All’interno del governo, siamo sempre stati coerenti con quello che abbiamo detto”. Nel frattempo, Meloni e Salvini, si apprestano a non far trapelare il disaccordo dell’unita famiglia al potere! Oscilla come un pendolo il potere della Meloni, d’altronde Berlusconi l’aveva avvisata!


Si vendica Salvini del no di Tajani e gioca sulla sanità dei calabresi

Bocciata la proposta di Forza Italia a firma Paroli e Lotito sul bilancio della sanità in Calabria. Salvini e i suoi seguaci, compresi i calabresi che lo appoggiano in preda a spasmodica ricerca di successo vendendo la propria terra, si astengono e restituiscono il favore a Tajani, vendicandosi sui cittadini calabresi. Un gioco che continua a pesare sulla vita dei cittadini, per mano di incompetenti, votati dalla massa! Perchè il voto, non è più democrazia, ma una compravendita per eleggere gente che racconta inutili storie in preda al delirio di onnipotenza, nel frattempo l’astensionismo diventa un punto di riferimento!


26 Novembre

Salvini precetta lo sciopero generale del 29 novembre – Cgil e Uil confermano tutte le ragioni e le modalità dello sciopero generale del 29 novembre

La Commissione di garanzia sugli scioperi ha chiesto di dimezzare le 8 ore a 4 di sciopero generale. Il Garante chiede di dimmezzare lo sciopero con la motivazione:”Il fondato pericolo di un pregiudizio grave ai diritti della persona costituzionalmente tutelati”. Salvini firma la precettazione. E ormai frequentatore assiduo e comunicatore multimediale e affezionato amico di Musk, scrive su X:” Ho appena firmato la precettazione che riduce da 8 a 4 ore lo sciopero di questo venerdì. Rispettiamo il diritto alla mobilitazione, ma senza negare il diritto alla mobilità dei cittadini. È l’impegno che mi sono preso”. “In 25 mesi di governo 1.342 scioperi proclamati e 949 effettuati, 38 al mese, più di uno sciopero al giorno. Esiste il diritto allo sciopero per i sindacalisti, esiste anche il diritto alla mobilità, alla salute ed al lavoro di tutti gli altri italiani. Ridurre da 8 a 4 ore la mobilitazione di questo venerdì: la richiesta del Garante è chiara. Se necessario, andremo fino in fondo attuando la precettazione”. I sindacati CGIL e UIL, a rete unificate, rispondono al ministro delle infrastrutture, ormai in preda alla sola firma dei precetti, senza soluzioni per risolvere i problemi di un paese che crolla nelle sue fatiscenti infrastrutture, confermando lo sciopero e ricorrendo al Tar per impugnare la precettazione. Landini e Bombardieri segretari CGIL e UIL:”Al Ministro chiediamo che cosa abbia fatto in questi due anni per garantire la sicurezza dei lavoratori e degli utenti, per migliorare le condizioni del trasporto pubblico e per assicurare la regolarità degli orari e dell’efficienza del servizio. Il diritto alla mobilità va garantito sempre e non solo in occasione della proclamazione degli scioperi. Salvini, piuttosto, farebbe bene a preoccuparsi di rinnovare i contratti a milioni di lavoratrici e lavoratori che ogni giorno sono al servizio della cittadinanza. Pertanto, Cgil e Uil confermano tutte le ragioni e le modalità dello sciopero generale del 29 novembre che sarà esercitato nel rispetto di quanto stabilito dalle norme, a partire dalle fasce di garanzia, e nell’interesse di tutte le lavoratrici e i lavoratori del Paese”.


25 Novembre

Stai zitta – Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Riflessione tra me e il diario di un risveglio- Pubblico un estratto del mio dialogo esprimendo l’esperienza di donne che hanno voluto condividere con me la loro esperienza. L’articolo completo potete leggerlo seguendo il link

< Stai zitta – Non sai farlo – Come ti vesti – Non uscire – Non puoi lavorare – Devi stare a casa – Ti seguo ovunque – Tutto ciò che hai è mio – Ti massacro – Sei inutile – Non sei capace – Non parlare con nessuno – Lo faccio io per te – Pulisci – Ti controllo >

Un sentimento non deve essere padrone di noi stessi, anche se ci fa soffrire perchè non riusciamo ad arrivare ad esso come vorremmo.

Certo, a scriverlo caro diario, è semplice, ma immettersi in una grande cunicolo, senza uscite, è molto semplice. Quindi dobbiamo essere un pò più caute e nelle relazioni trattenere in noi stessi la prima cosa fondamentale, il rispetto di noi stesse!

E’ vero che i sentimenti non hanno limite,

com’è vero che non si posso gestire, ma è anche vero che se io ti porgo una rosa e oggi insieme a te ne sono felice e domani tu mi dici di aver comprato quella rosa solo per me, in quello stesso momento in cui io donna ho dato valore a quella rosa, tu uomo l’hai strumentalizzata per poter gestire i miei sentimenti!

Quindi lasciarsi andare alla bellezza dei sentimenti non è errato,

ma dare valore al sentimento per il bene di noi stessi è essenziale per riconoscere e imparare a dire che l’altra persona ci può anche amare!

< La paura nasce anche dal fatto che se l’altro scopre la manipolazione inizia il ricatto>

Se parli ti ammazzo. Se mi lasci mi suicidio. Lo dico alla gente quello che sei. Ti faccio fare una brutta figura con i tuoi familiari. Lo dico ai tuoi figli cosa fai in giro. Questo è il momento in cui il carnefice ha già previsto cosa vuole fare di te, questo è il momento in cui lottare, è la priorità, senza isolarsi.

<Bisogna parlare!>

Bisogna esternare tutto ciò che accade

1522 CENTRO ANTI VIOLENZA


Giustizia per Giulia Tramontano incinta di sette mesi – La corte d’assise di Milano condanna Alessandro Impagnatiello all’ergastolo

La Corte di Assise al termine del processo di primo grado per omicidio volontario pluriaggravato, interruzione di gravidanza non consensuale e occultamento di cadavere, condanna l’assassino Alessandro Impagnatiello all’ergastolo e a tre mesi di isolamento diurno per avere ucciso Giulia Tramontano incinta di sette mesi, il 27 Maggio 2023, accoltellandola. La Corte non ha riconosciuto alcuna attenuante esclusa l’aggravante dei futili motivi, resta la premeditazione, della crudeltà e del rapporto di convivenza. La Corte ha anche riconosciuto il concorso formale tra l’omicidio e le imputazioni di occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale, applicando oltre alla sentenza dell’ergastolo, 7 anni di reclusione per questi reati. Impagniatello dovrà risarcire la famiglia di Giulia con provvisionali per ciascuno dei genitori 200 mila euro e per ciascuno sia fratello che sorella della vittima 150 mila euro. Durante la lettura della sentenza l’assassino di Giulia non ha mostrato alcun sentimento che potesse esprimere dolore per la sofferenza causata alla famiglia e per la morte giulia e il bambino. Il condannato sconterà l’ergastolo nel carcere di San Vittore dove è recluso da giugno del 2023. La famiglia di Giulia presente in aula durante la sentenza piange la figlia, al termine dell’udienza i genitori di Giulia hanno espresso profonda tristezza per aver perso la figlia e il bambino che avrebbe dovuto nascere La madre di Giulia: “Non abbiamo mai parlato di vendetta non esiste vendetta. Abbiamo perso una figlia, un nipote, abbiamo perso la nostra vita. Io non sono più una mamma, mio marito non è più un papà, i nostri figli saranno segnati a vita da questo dolore”. Il padre “Quello che abbiamo perso non lo riavremo mai. Oggi non abbiamo vinto, abbiamo perso in tutto”.

Riflessione Blog: Due vite spezzate da una mente malata narcisista e manipolatore che la vittima non ha saputo riconoscere e il carnefice è risuscito a circuirla facendo di Giulia la preda da conquistare per poi ucciderla! Un sentimento non deve essere padrone di noi stessi, anche se ci fa soffrire perchè non riusciamo ad arrivare ad esso come vorremmo.


Femminicidio di Giulia Cecchettin il pubblico ministero chiede l’ergastolo per Filippo Turetta

Filippo Turetta uccide Giulia Cecchettin 11 novembre 2023, premeditando il delitto, perseguendo la vittima attraverso stalking, lo racconta nella requisitoria del processo il pubblico ministero Andrea Petroni, persso la Corte d’Assise a Venezia, che chiede per Turetta l’ergastolo senza isolamento diurno. Martedì la parola alla difesa, attraverso l’avvocato Giovanni Caruso. Il 3 dicembre la sentenza per il processo che ha scosso l’Italia a voltare pagina contro la violenza alle donne


Assalto Capitol Hill il procuratore speciale chiede l ‘archiviazione senza pregiudizio degli atti d’accusa per Trump

La presidenza di Trump lo salva dalle accuse sull’assalto a Capital Hill del 6 gennaio 2021. Il procuratore speciale Jack Smith ha chiesto ai giudici di archiviare i due processi federali pendenti sulle spalle di Trump. A salvarlo è l’elezione a presidente che non permette al dipartimento di giustizia di perseguire il presidente in carica. Il procuratore speciale Jack Smith:”Tale divieto è categorico e non dipende dalla gravità dei crimini contestati, dalla forza delle prove del governo o dai meriti dell’accusa, che il governo sostiene pienamente. Sulla base dell’interpretazione della costituzione da parte del Dipartimento, il governo chiede l’archiviazione senza pregiudizio degli atti d’accusa”


24 Novembre

Dal 2035, in ritardo per i paesi poveri, la Cop29 approva l’obiettivo finanziario di 300 miliardi di dollari che triplica il precedente obiettivo di 100 miliardi di dollari

COP29 Azerbaijan, stilato l’accordo sul Baku Finance Goal (BFG), impegno a incanalare 1,3 trilioni di dollari di finanziamenti per il clima verso i paesi in via di sviluppo ogni anno. Un aumento dei finanziamenti per il clima di 100 miliardi di dollari a 300 miliardi di dollari che sbloccherà nuovi investimenti globali entro il 2035, un spazio temporale troppo lungo per i paesi in via di sviluppo che soffrono il cambiamento climatico. Il finanziamento rappresenta un aumento di 50 miliardi di dollari rispetto la precedente bozza. Presta particolare attenzione al supporto dei paesi meno sviluppati e dei piccoli stati insulari in via di sviluppo, con disposizioni su accessibilità e trasparenza. Il presidente della COP29 Mukhtar Babayev ha affermato: “Quando il mondo è arrivato a Baku, la gente dubitava che l’Azerbaijan potesse mantenere le promesse. Dubitava che tutti potessero essere d’accordo. Si sbagliavano su entrambi i fronti. Con questa svolta, il Baku Finance Goal trasformerà miliardi in trilioni nel prossimo decennio. Abbiamo garantito una triplicazione dell’obiettivo fondamentale di finanziamento del clima per i paesi in via di sviluppo ogni anno”. “Il Baku Finance Goal rappresenta il miglior accordo possibile che potessimo raggiungere e abbiamo spinto i paesi donatori il più lontano possibile. Abbiamo cambiato per sempre l’architettura finanziaria globale e compiuto un passo significativo verso la fornitura dei mezzi per tracciare un percorso verso 1,5 °C. Gli anni a venire non saranno facili. La scienza dimostra che le sfide non faranno che aumentare. La nostra capacità di lavorare insieme sarà messa alla prova. Il Baku Breakthrough ci aiuterà a superare le tempeste imminenti”.


Assemblea Costituente cambia il movimento cinque stelle – apertura alle alleanze – chiusa l’era del garante

88.933 iscritti al movimento cinque stelle sono stati coinvolti a votare per il cambiamento del movimento, portando un affluenza dal 50% al 61%. Gli iscritti sono stati chiamati per il cambiamento allo statuto e al codice etico, che da ora si definisce, per volontà dei votanti, forza progressista indipendente. Nessun divieto per le alleanze politiche, condizionate ad accordo programmatico preciso, lo decide il 92,45% dei votanti. Cambia nel codice etico il limite dei mandati alzato a 3, consentita la possibilità di ricandidarsi dopo aver osservato una pausa minima di 5 anni al termine dei mandati elettivi attualmente consentiti, il calcolo dei mandati deve tener conto solo di quelli portati a termine. Lo statuto regola la figura del presidente del partito, il presidente non deve essere stato iscritto ad altri partiti politici nei dieci anni precedenti, il ruolo del presidente è compatibile con incarichi di Ministro, Presidente del Consiglio o di una delle Camere lo decide il 52,59% degli iscritti, l’approvazione delle alleanze politiche locali passa dal Presidente al Consiglio nazionale. Lo scontro Grillo – Conte per la figura del garante lo decide il 63,24% dei votanti interattivi che dicono addio alla figura di Grillo, con l’eliminazione del ruolo del Garante, le funzioni saranno affidate ad un organo collegiale appositamente eletto. Il 78,65% dei votanti vuole il cambio del simbolo l’eventuale modifica può essere proposta del Presidente o del Garante, anche singolarmente, approvata dal Consiglio nazionale è sottoposta al voto degli iscritti. Nel frattempo il nuovo movimento dal nome “Nova”, inizia a discutere le proposte sui temi strategici, che vanno dalla sanità nazionale anziché regionale, introdurre legge sul fine vita, abolizione numero chiuso facoltà di medicina, condizionare incentivi alle imprese a obiettivi di strategie socialmente responsabili, progressiva abolizione del contante, obbligatorietà servizio civile, legalizzazione cannabis, istituire le Case di comunità per i detenuti, decarbonizzazione e monitoraggio progressi tecnologia nucleare


Traffico ferroviario paralizzato per lo sciopero di 24 ore proclamato dai sindacati

Sciopero riuscito per la categoria dei lavoratori delle ferrovie proclamato dai sindacati. La richiesta dei lavoratori, al ministero delle infrastrutture, con a capo Salvini che, fin’oggi, ha solo proclamato il diritto a precettare gli scioperi senza attuare nessuna azione di dialogo con i sindacati, chiede maggiore tutela sul luogo di lavoro e adeguamento dei salari. Difficoltà per i viaggiatori da nord a sud costretti a dover riorganizzare gli spostamenti per via della cancellazione dei treni, difficoltà per chi lavora a spostarsi senza poter raggiungere il luogo di lavoro. Una situazione che si perpetua e che fà notare come la mancanza di dialogo da parte del potere verso i lavoratori non è il bene per i cittadini! I cittadini pagano il prezzo non del biglietto che viene rimborsato dalle ferrovie, ma dell’inefficienza delle infrastrutture


Tennis l’Italia conquista la Coppa Davis 2024

Dal 1976 al 2023 e 2024 l’Italia conquista la terza coppa Davis. Magnifica vittoria della squadra italiana del tennis. La finale di Matteo Berrettini e Jannik Sinner contro gli Olandesi conquista la coppa Davis


23 Novembre

Lager albanesi la ritirata degli operatori

Riflessione blog: Lager uguale a costi che i cittadini sostengono inutilmente a causa di un insensata politica fatta di nessuna responsabilità sociale, in preda all’autarchia, e alla persecuzione di massa. Soldi pubblici che potevano essere destinati alla sanità, scuola, lavoro, pubblica amministrazione. Un epilogo che rende ancora più evidente la totale inadeguatezza di un governo che sperimenta con le parole sovraniste e che fa pagare sulla pelle degli italiani in difficoltà e in povertà. Bisogna stare attenti ai cantatori di storie, perchè sono capaci di addormentare la mente, costruire le masse e lavorare per ottenere un accentramento dei poteri tale da non avere alcun azione di contrasto democratico. L’attacco alla magistratura ne è un esempio! Non è lontana la dichiarazione, durante la trasmissione ottoemezzo, del Procuratore capo di Napoli Nicola Gratteri che mette in evidenza lo spreco di risorse impiegate nei lager e che sono utili alle procure sofferenti di scarso personale. Ma questo si sa è il tempo del potere che disperde le forze dell’ordine impiegandole ad attaccare i giovani anti fascisti, gli studenti e gli attivisti per il clima. Insomma, le forze dell’ordine sono per il potere dei burattini da destinare a sfollare qualunque persona vada contro l’idea del teatrino che hanno creato

Riflessione blog: Lager uguale a costi che i cittadini sostengono inutilmente a causa di un insensata politica fatta di nessuna responsabilità sociale, in preda all’autarchia, e alla persecuzione di massa. Soldi pubblici che potevano essere destinati alla sanità, scuola, lavoro, pubblica amministrazione. Un epilogo che rende ancora più evidente la totale inadeguatezza di un governo che sperimenta con le parole sovraniste e che fa pagare sulla pelle degli italiani in difficoltà e in povertà. Bisogna stare attenti ai cantatori di storie, perchè sono capaci di addormentare la mente, costruire le masse e lavorare per ottenere un accentramento dei poteri tale da non avere alcun azione di contrasto democratico. L’attacco alla magistratura ne è un esempio! Non è lontana la dichiarazione, durante la trasmissione ottoemezzo, del Procuratore capo di Napoli Nicola Gratteri che mette in evidenza lo spreco di risorse impiegate nei lager e che sono utili alle procure sofferenti di scarso personale. Ma questo si sa è il tempo del potere che disperde le forze dell’ordine impiegandole ad attaccare i giovani anti fascisti, gli studenti e gli attivisti per il clima. Insomma, le forze dell’ordine sono per il potere dei burattini da destinare a sfollare qualunque persona vada contro l’idea del teatrino che hanno creato


21 Novembre

Corte penale internazionale dell’Aia ha emesso mandati di arresto per il primo minsitro israeliano Benyamin Netanyahu e l’ex ministro della difesa Yoav Gallant

I paesi bassi procederanno con il mandato d’arresto, lo riferisce il ministro degli esteri olandese Caspar Veldkamp:”I Paesi Bassi collaborano pienamente con la Corte penale internazionale”. In una nota il procuratore capo della Cpi, Karim Khan:””Faccio appello a tutti gli Stati Parte” della Corte penale internazionale “affinché rispettino il loro impegno nei confronti dello Statuto di Roma ottemperando ai mandati di arresto”. I 124 paesi che fanno parte alla corte penale internazionale hanno l’obbligo di porre in arresto il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu e l’ex ministro della difesa Yoav Gallant

I paesi bassi procederanno con il mandato d’arresto, lo riferisce il ministro degli esteri olandese Caspar Veldkamp:”I Paesi Bassi collaborano pienamente con la Corte penale internazionale”. In una nota il procuratore capo della Cpi, Karim Khan:””Faccio appello a tutti gli Stati Parte” della Corte penale internazionale “affinché rispettino il loro impegno nei confronti dello Statuto di Roma ottemperando ai mandati di arresto”. I 124 paesi che fanno parte alla corte penale internazionale hanno l’obbligo di porre in arresto il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu e l’ex ministro della difesa Yoav Gallant

Riflessione blog: I palestinesi hanno diritto a poter vivere come esseri umani, hanno diritto a esistere come Stato, Israele deve rassegnarsi all’idea che lo Stato della Palestina deve esistere. La politica militare di persecuzione del governo di Netanyahu non appartiene a Israele, e solo indotta ai cittadini che seguono la logica della vendetta in virtù del dolore provocato dalla politica militare del govereno di Israele e i continui attacchi ai palestinesi. La risposta di Hamas cruente e incivile è frutto di una guerra scellerata di odio e religione. I gruppi estremisti di Hamas non sono la Palestina. Si rievoca la causa degli ebrei, ma lo sterminio subito dagli ebrei non è paragonabile alla guerra che oggi subisce Israele. Gli Stati che appoggiano la guerra e che forniscono armi a Israele o ai gruppi fondamentalisti di Hamas, sono vili attentatori dei palestinesi e del popolo di Israele! Mettere a tacere menti che fomentano odio attraverso l’arresto è solo l’inizio utile per poter arrestare l’odio seminato tra due popoli


Unione Europea i vertici a capo della commissione sempre più lontani dalla democrazia dei padri fondatori, confermato Fitto e Ribera

Riflessione blog: Sempre più lontana l’idea dell’Unione Europea dai padri fondatori. La presidenza della commissione di Ursula von der Leyen non conferma figure ad indirizzo democratico ma appartenenti a gruppi che dissentono dalla formazione del pensiero dei padri fondatori dell’unione. L’elezione alla vice presidenza di Fitto in commissione europea non è certo un bel presagio per la democrazia europea, basta guardare i risvolti italiani autarchici che vive il parlamento, ancor di più lo vivrà l’unione europea infiltrando spie di destra. La politica non è un atto di benevolenza per dimostrare agli animi di fomentatori di massa estremisti che durante le elezioni europee contrariavano l’attuale presidenza della commissione e questo, adesso, la von der Leyen lo deve mettere in conto. Le parole di soddisfazioni della Meloni non sono certo rivolte all’Italia, ma all’idea di infiltrarsi per arrivare al comando dell’unione europea, e si sa le belle parole forviano, ma gli accordi di amicizia con l’estremista ungherese di Orban non hanno alcun dubbio a voler contaminare e togliere lo status di diritto all’unione europea per raggiungere il fine sovranista. Servirà, alla presidente della commissione, un controllo pressante sulle azioni di esponenti appartenenti a gruppi anti europeisti.

L’accordo sulle nomina è stato confermano dai tre gruppi di maggioranza al Parlamento europeo, Ppe, S&D e Renew, non dai Verdi che hanno espresso disaccordo, poca chiarezza e instabilità nella maggioranza europea. La commissione Affari regionali dell’Eurocamera, ha dato il via libera alla nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione con delega alla Coesione. Idem risultato avuto nelle commissioni Affari Economici, Industria e Ambiente per la nomina di Teresa Ribera. Il 27 novembre, il voto definitivo


20 Novembre

Carcere Pietro Cerulli di Trapani detenuti torturati – Arrestati 11 agenti di polizia penitenziaria 14 sospensioni dal pubblico ufficio

L’indagine partita nel 2021, condotta dal nucleo investigativo regionale di Palermo, coordinato dal nucleo investigativo centrale, ha scoperto, in seguito alle denunce da parte dei detenuti, installando un sistema di telecamere nascoste, le violenze subite da parte degli agenti di polizia penitenziaria ai detenuti del carcere Pietro Cerulli di Trapani. L’ordinanza del Gip di Trapani Gabriele Paci, su richiesta della Procura, ha posto in arresto 11 agenti di polizia penitenziaria e 14 sospensioni dal pubblico ufficio, sono stati emessi decreti di perquisizioni. In conferenza stampa il procuratore di Trapani Gabriele Paci:”Nel reparto blu, oggi è chiuso per carenze igienico sanitarie, venivano portati i detenuti in isolamento, con problemi psichiatrici o psicologici, e che subivano violenze e torture. Alcuni agenti agivano con violenza non episodica ma con una sorta di metodo per garantire l’ordine”. “Abbiamo eseguito ieri sera undici misure cautelari e quattordici misure interdittive di sospensione dall’esercizio della funzione nei confronti degli agenti di polizia penitenziaria del carcere Cerulli di Trapani. Il gip non ha accolto tutte le richieste, gli indagati sono 46″. Il gip Giancarlo Caruso:”A volte i detenuti venivano fatti spogliare, investiti da lanci d’acqua mista a urina e praticata violenza quasi di gruppo, gratuita e inconcepibile”,


19 Novembre

L’autarchia di Caldeoli e leghisti contro il sud Italia avallato dalla destra al potere va contro la decisione della corte costituzionale e cerca di forzare l’anticostituzionalità dell’autonomia differenziata bocciando la mozione dell’opposizione

La mozione bocciata con con 155 no, 124 sì e 2 astenuti, chiedeva di interrompere le intese in fase di negoziazione con le regioni sulle ‘materie non lep’ e di sciogliere il Comitato per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (Clep). Calderoli e la Lega, ormai al capolinea del fallimento della legge spacca Italia che esprime l’odio contro il tricolore tanto da portarlo a lasciare l’aula quando l’opposizione ricopre i banchi della bandiera al canto dell’inno nazionale, si prepara a raggirare la decisione della costituente sull’illegittimità della legge dell’autonomia differenziata:”I negoziati con le Regioni che hanno chiesto l’Autonomia, è mia intenzione non procedere a nuovi tavoli negoziali sino al deposito della sentenza, non posso che esprimere parere contrario sul secondo impegno relativo alla sospensione dell’attività del Clep. Ricordo che si tratta infatti di un organo tecnico scientifico, con funzioni meramente istruttorie ai fini del percorso di determinazione dei lep”


Greenpeace scarica davanti al quartier generale di ENI un cumulo di oggetti distrutti dalle recenti alluvioni avvenute in Emilia-Romagna e nello stato del Rio Grande do Sul in Brasile

Caricati sul cassone di un autocarro con la scritta “Giustizia climatica in arrivo”, greenpeace si è recata davanti la sede centrale Eni, società che investe in gas e petrolio contribuendo ad aumentare la crisi climatica. La protesta ” chi rompe paga”,scrive greenpeace:”Abbiamo scaricato davanti al quartier generale di ENI un cumulo di oggetti distrutti dalle recenti alluvioni avvenute in Emilia-Romagna e nello stato del Rio Grande do Sul (Brasile): si tratta di divani, comodini, libri, giocattoli e vestiti spazzati via dall’acqua e dal fango, oggetti che nei giorni scorsi abbiamo impiegato per creare un’installazione artistica a Roma per chiedere giustizia climatica. Oggi abbiamo restituito a ENI il risultato della devastazione che ogni giorno contribuisce ad alimentare con i suoi investimenti in gas e petrolio. ll nostro messaggio è chiaro: “chi rompe paga”. Cosa chiede greenpeace alle aziende che hanno causato il cambiamento climatico:”Se si imponesse una tassa su sette delle maggiori aziende petrolifere del mondo (ExxonMobil, Shell, TotalEnergies, BP, Chevron, Equinor e ENI) si otterrebbe un risultato reale: la tassa aiuterebbe ad aumentare il fondo delle Nazioni Unite per risarcire le perdite e i danni causati dagli eventi climatici estremi di oltre il 2000%, rispetto agli attuali 702 milioni di dollari promessi.Con una tassa sui danni climatici di 5 dollari per ogni tonnellata di CO2 equivalente emessa, queste sette aziende dovrebbero versare circa 15 miliardi di dollari nel primo anno: un’inezia, se consideriamo che i loro guadagni nel 2023 hanno raggiunto i 150 miliardi di dollari. In base a questi calcoli, ENI dovrebbe versare 1,34 miliardi di dollari. Se questa tassa venisse applicata a tutti i Paesi dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) si potrebbero raccogliere 900 miliardi di dollari entro il 2030. Un fondo che aiuterebbe i governi, le comunità e – soprattutto – i Paesi più poveri e vulnerabili, ad affrontare gli impatti sempre più devastanti della crisi climatica”


Colpito il quartiere generale del contingente italiano Unifil a Shama nel sud del Libano

Otto razzi hanno colpito la base Unifil nel Libano meridionale. Nessun ferito, cinque militari sono stati portati in infermiera per un controllo ma non sono in condizioni gravi. Tajani dalla Farnesina ipotizza che l’attacco provenga da Hezbollah, organizzazione paramilitare islamista sciita e antisionista libanese:”Dovrebbero essere razzi leggeri di Hezbollah, quelli che hanno colpito la base italiana Unifil di Shama in Libano. E’ inammissibile che si spari contro il contingente Unifil. Non hanno alcun diritto di farlo, sono truppe che hanno garantito anche la sicurezza di Hezbollah. Se è stato un errore, imparino a utilizzare meglio le armi. Noi non siamo nemici di nessuno, siamo lì per portare la pace. Tutta la solidarietà ai militari italiani che sono impegnati con Unifil, ci auguriamo che questo sia l’ultimo episodio”. Le forze di difesa israeliane negano di aver colpito le forze di pace Unifil nel Libano meridionale. La base Unifil e i caschi blu nel sud del Libano sono state attaccate, provocando alla base Unifil vicino al villaggio di Ramyah 4 feriti peacekeeper ghanesi. Il governo di Javier Milei in Argentina decide di ritirare il suo contingente dalle basi Unifil.


20 Novembre sciopero nazionale degli operatori sanitari di 24 ore

Le sigle sindacali ANAAO ASSOMED – CIMO-FESMED – NURSING UP proclamano lo sciopero di medici, dirigenti sanitari,infermieri e altre professioni sanitarie. A rischio 1,2 milioni di prestazioni, 15 mila gli interventi chirurgici, 100 mila le visite specialistiche. A rischio i servizi assistenziali e le prestazioni infermieristiche ed ostetriche, anche a domicilio. Prevista la manifestazione a Roma in Piazza SS Apostoli ore 12:00.

Il comunicato stampa delle sigle sindacali: “Sono 1,2 milioni le prestazioni sanitarie che potrebbero saltare per lo sciopero nazionale di 24 ore dei medici, dirigenti sanitari, infermieri e altre professioni sanitarie indetto per mercoledì 20 novembre. A rischio tutti i servizi, compresi gli esami di laboratorio, gli interventi chirurgici (circa 15mila quelli programmati che potrebbero essere rinviati), le visite specialistiche (100 mila), i servizi assistenziali e le prestazioni infermieristiche ed ostetriche, anche a domicilio, e gli esami radiografici (50mila). Saranno in ogni caso garantite le prestazioni d’urgenza. Lo sciopero, proclamato dai medici e dirigenti sanitari di Anaao Assomed e Cimo-Fesmed e dagli infermieri ed altre professioni sanitarie del Nursing Up, al quale hanno aderito anche numerose altre sigle, inizia alle 00.00 del 20 novembre e coinvolgerà un numero massivo di professionisti.

Motivi della protesta:
  • Al finanziamento dei contratti di lavoro, compreso quello dei colleghi dell’ospedalità privata, vengono assegnate risorse  assolutamente insufficienti;
  • Mancata detassazione di una parte della retribuzione;
  • Mancata attuazione della normativa sulla depenalizzazione dell’atto medico e sanitario;
  • Esiguo ed intempestivo incremento dell’indennità di specificità infermieristica, non viene prevista la sua estensione alle Ostetriche;
  • Assenza di risorse per l’immediata assunzione di personale;
  • Mancata introduzione di norme che impegnino i Ministeri competenti alla immediata attivazione di Presidi di Pubblica Sicurezza negli ospedali italiani al fine di renderli luoghi sicuri per il personale che vi opera;
  • Mancata riforma delle cure ospedaliere e territoriali;
  • Mancata contrattualizzazione degli specializzandi di area medica e sanitaria, e mancata previsione di retribuzione anche per quelli di area non medica;
  • Mancato inserimento delle professioni assistenziali tra quelle a carattere usurante, con relativa ammissione ai benefici d legge;
  • Mancata introduzione di norme atte a sospendere , l’attuazione dell’Accordo Stato Regioni sulla figura dell’assistente infermiere;
  • Mancata introduzione di norme per il superamento delle disposizioni vigenti, e per la concreta abolizione del vincolo di esclusività per gli infermieri ed i professionisti sanitari ex legge n 43/2006

Il presidente della regione georgiana separatista dell’Abkhazia, Aslan Bzhania si è dimesso

L’Abkhazia, Stato indipendente dalla Russia dal 2008, con la presenza nel suo territorio della forza e armi militari russi, e la non riconosciuta indipendenza da parte della Georgia, ha affrontato giorni di ribellione cittadina contro il presidente Aslan Bzhania, a causa della decisione del sua decisione di attuare una legge che permette ai russi di occupare proprietà immobili nel territorio abcasico. Ai cittadini le relazioni del presidente con Mosca non sono piaciute, temendo il dominio Russo sull’indipendenza conquistata, e considerando il curriculum di uomo d’affari con il Cremlino del presidente Bzhania. I cittadini hanno raggiunto il palazzo del parlamento e l’ufficio presidenziale nel capoluogo regionale Sukhumie occupandolo e ottenendo di fermare la legge e la caduta del governo. Il presidente dimesso è stato sostituito dal vice presidente Badra Gunba fino alle nuove elezioni


18 Novembre

Elezioni regionali avanza il centro sinistra, riconquistata l’Umbria, l’Emilia Romagna resta fedele ai colori della sinistra

Si prende l’Umbria Stefania Proietti, grazie agli elettori del centro sinistra. Conosciuta come sindaco di Assisi, si piazza a governare con il 51% dei voti. Termina l’amministrazione della Lega, a capo della regione l’uscente Donatella Tesei, presidente in carica dal 2019. La coalizione del centro destra si ferma al 46% dei voti, la lega perde terreno raccogliendo il solo 7,80%, importante il sorpasso di Forza Italia che in Umbria raccoglie 9,47%, Fratelli d’Italia si ferma al 19,44%. Una virata quella dell’Umbria importante e gli elettori l’hanno espresso affermando il Partito Democratico come forza politica di unione con i partiti di sinistra. L’Emilia Romagna conferma i suoi colori, gli elettori riconfermano il centro sinistra, scelgono il sindaco di Ravenna, esponente PD, De Pascale Michele, il 56,76% dei voti rafforza la coalizione. Il centro destra con la candidata indipendente Elena Ugolini si ferma al 40%


Fs proclamato lo sciopero del 23 e 24 Novembre

Fs proclamato dalle sigle sindacali lo sciopero nazionale di 24 ore nei giorni: 23 dalle ore 21, fino il giorno 24 alle ore 21


Ungheria continua la persecuzione agli attivisti antifascisti arrestato in francia Rexhino Abazaj

L’attivista antifascista che ha partecipato con Ilaria Salis alla manifestazione contro la giornata dell’onore a Budapest in Ungheria, sfociata in scontri tra fascisti e antifascisti con il conseguente arresto di Ilaria Salis, ora perseguitano l’attivista Rexhino Abazaj, conosciuto con come “Gino”, e ne chiedono l’estradizione. Gino è stato arrestato a Parigi. Mercoledì si terrà l’udienza di convalida dell’arresto, verrà deciso se procedere alla richiesta delle autorità di ungheresi di estradarlo. Ilaria Salis su X esprime la preoccupazione per l’arresto del compagno amico:”Ho appreso, con grande preoccupazione, che la settimana scorsa è stato arrestato in Francia il mio amico e compagno Gino. A quanto pare, è l’Ungheria di Orban a richiedere la sua estradizione, accusando pure lui di essere coinvolto in fatti avvenuti a margine delle contro-manifestazioni antifasciste alla “Giornata dell’Onore” neonazista a Budapest, in quel famigerato febbraio del 2023, quando anche io fui arrestata. Gino è arrivato in Italia quando aveva tre anni, dove ha avuto residenza regolare e continuativa per più di vent’anni. Eppure, per colpa del razzismo sistemico del nostro paese, gli è stata negata la cittadinanza, con il pretesto di alcune segnalazioni di polizia per il suo generoso impegno come attivista nei movimenti. Gino per me è un compagno, un amico e un fratello. Tuttavia, la solidarietà non è solo una questione umana e personale, ma anche e soprattutto politica. Ancora una volta il tiranno Orban prova a calpestare i valori dell’antifascismo e dello stato di diritto. La mia vicenda dimostra chiaramente che, per Gino e per tutti gli antifascisti, in Ungheria non è possibile aspettarsi né un processo giusto né una detenzione che rispetti i diritti fondamentali. Auspico che la stessa energia collettiva che è stata in grado di liberarmi e riportarmi a casa possa incidere sulla realtà anche questa volta”


Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara nel corso della presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin alla Camera dei deputati se la prende con gli immigrati tacciandoli di essere violentatori

L’apice dell’ignoranza la raggiunge il ministero dell’istruzione durante la presentazione alla camera dei deputati della Fondazione Giulia Cecchettin, la giovane ragazza studentessa uccisa per mano del fidanzato, italiano. Quindi in uno sconsiderato sproloquio di intenti tale da far comprendere che il femminicidio è qualcosa di abonevole, il ministro si inventa di dover dare la colpa agli immigrati, insomma si veste della bandiera della lega che perseguita i migranti. Quindi dice:”Dev’essere chiaro a ogni nuovo venuto, a tutti coloro che vogliono vivere con noi, la portata della nostra Costituzione che non ammette discriminazioni fondate sul sesso. Occorre non far finta di non vedere che l’incremento di fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da un’immigrazione illegale. Quando una donna viene offesa o addirittura uccisa è la stessa civiltà a essere offesa e la stessa civiltà a venire negata. Il fenomeno della violenza sulle donne si manifesta nel femminicidio, nella violenza sessuale ma anche nella discriminazione. Consentire a una donna di sentirsi sicura, libera, non discriminata, di avere pari opportunità di realizzazione è un obiettivo fondamentale di chi crede nella dignità di ogni persona. Abbiamo due strade: una concreta, ispirata ai valori costituzionali, e una ideologica. Di solito i percorsi ideologici non mirano mai a risolvere i problemi ma affermare una personale visione del mondo. La visione ideologica è quella che vorrebbe risolvere la questione femminile lottando contro il patriarcato. l patriarcato è morto 200 anni fa ma certamente il patriarcato, come fenomeno giuridico, è finito con la riforma del diritto di famiglia nel 1975 che ha sostituito la famiglia fondata sulla gerarchia quella sulla uguaglianza. Piuttosto ci sono ancora nel nostro paese residui di maschilismo, diciamo di ‘machismo’, che vanno combattuti e che sono quelli che portano a considerare la donna come un oggetto, come una persona di minore dignità che deve subire”. Prima delle parole a vanvera del ministro, il padre di Giulia, Gino Cecchettin, presenta con commozione la fondazione Cecchettin:”Siamo qui per dare forma concreta a un sogno nato da una tragedia immane. A volte la vita ti sorprende e ti dà la possibilità di trasformare il dolore in uno scopo, uno scopo che è la fondazione Cecchettin che vuole essere un richiamo collettivo che ci invita a guardare oltre a noi stessi e al futuro delle giovani generazioni. Ho attraversato la morte nella sua essenza più profonda prima con la perdita di mia moglie, poi con quella di Giulia. È iniziato in me un processo  all’affermazione del bene che nell’udienza di Filippo ha raggiunto la maturità perché non ho avuto il pensiero di odiarlo”. La sorella di Giulia, Elena Cecchettin risponde a Valditara dal suo profilo Instagram:”Oltre al depliant proposto (che già qua non commentiamo) cos’ha fatto in quest’anno il governo? Perché devono essere sempre le famiglie delle vittime a raccogliere le forze e a creare qualcosa di buono per il futuro? Dico solo che forse, se invece di fare propaganda alla presentazione della fondazione che porta il nome di una ragazza uccisa da un ragazzo bianco, italiano e ‘per bene’, si ascoltasse, non continuerebbero a morire centinaia di donne nel nostro Paese ogni anno”.


17 Novembre

Tenni Sinner vince le Atp Finals di Torino

Jannik Sinner batte lo statunitense Taylor Fritz con i due set di 6-4, 6-4 e diventa il primo italiano numero 1 del mondo aggiudicandosi il torneo dei Maestri


Potrebbero interessarti anche...